Si decide il futuro di Borsa Italiana, Lseg per trattative esclusive con Euronext-Cdp
L'offerta non vincolante presentata da Euronext ha dunque prevalso rispetto alle altre due che erano pervenute, quella dell'operatore della Borsa di Zurigo Six e quella di Deutsche Boerse
MILANO - Il London Stock Exchange Group (Lseg) ha scelto la cordata Euronext (con Cdp Equity e Intesa Sp) per trattare in esclusiva in relazione alla cessione del gruppo Borsa Italiana, dopo aver «ricevuto e esaminato una serie di proposte competitive da più parti». L'offerta non vincolante presentata da Euronext ha dunque prevalso rispetto alle altre due che erano pervenute, quella dell'operatore della Borsa di Zurigo Six e quella di Deutsche Boerse. Il Lseg ha comunque tenuto a puntualizzare che «non vi può essere certezza che una transazione deriverà da queste discussioni» e che qualsiasi potenziale transazione «dipenderà dal risultato dell'esame della transazione Refinitiv da parte della Commissione europea e dalla chiusura della transazione in conformità con i suoi termini».
Delusione traspare dal commento di Deutsche Boerse: «Abbiamo preso atto della decisione del Gruppo London Stock Exchange. Riteniamo di aver presentato un'offerta interessante per l'acquisizione del Gruppo Borsa Italiana. Quale player globale e borsa leader in Europa, avremmo potuto creare sostanziale valore per Borsa Italiana favorendo un'ulteriore crescita e sviluppo del mercato dei capitali italiano ed europeo». L'operatore tedesco prosegue comunque per la sua strada: «Deutsche Boerse è ben posizionata per proseguire a crescere sia organicamente sia attraverso acquisizioni», ha dichiarato. «Prendiamo atto e non commentiamo», si è limitato a dire un portavoce dell'operatore della Borsa di Zurigo, che secondo le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi aveva presentato l'offerta più elevata in termini economici.
Soddisfatto il Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, secondo cui «il progetto di Euronext potrà rappresentare un elemento di rafforzamento dell'infrastruttura finanziaria europea». La proposta, ha sottolineato, «si pone come un passo concreto verso la European Capital Markets Union».
Tempi stretti
La tabella di marcia della trattativa in esclusiva non è nota, ma i tempi dovrebbero essere piuttosto stretti in quanto connessi al dossier Refinitiv, il fornitore di dati finanziari statunitense che l'operatore britannico vuole acquisire per il maxi importo di 27 miliardi di dollari. L'orizzonte dovrebbe essere di qualche settimana. Il verdetto dell'Antitrust europeeo sull'operazione è atteso entro il 16 dicembre prossimo e, per favorire il via libera, il Lseg dovrà aver definito la cessione delle proprie attività italiane.
Intanto, con oggi sono emersi numerosi dettagli sul progetto della cordata Euronext-Cdp Equity-Intesa Sp, che ha sottolineato come l'aggregazione proposta tra Borsa Italiana ed Euronext «creerebbe un operatore leader nei mercati dei capitali dell'Europa Continentale». Borsa Italiana «manterrebbe le attuali funzioni, la sua struttura e le sue relazioni con l'ecosistema italiano e preserverebbe la sua identità italiana e i suoi punti di forza».
L'Italia, attraverso Borsa Italiana, diventerebbe «il principale contributore in termini di ricavi del gruppo Euronext post aggregazione. In qualità di nuovo Paese rilevante all'interno del modello federale di Euronext, l'Italia sarebbe presente con propri rappresentanti italiani a livello della governance di gruppo di Euronext, fra gli azionisti di riferimento, nel Supervisory Board, nel Managing Board e nel College of Regulators (Collegio dei Regolatori) che vigila sulle attività del gruppo Euronext».
In dettaglio, se la trattativa avesse successo Cdp Equity e Intesa Sanpaolo sottoscriverebbero un aumento di capitale riservato e Cdp Equity acquisirebbe una partecipazione «in linea con quelle detenute dai più grandi azionisti di Euronext», avendo un rappresentante nel Supervisory Board di Euronext. «Un secondo candidato italiano sarebbe proposto come membro indipendente del Supervisory Board e diventerebbe il presidente del gruppo post fusione». Sempre sul fronte della governance, il progetto prevede che il Ceo di Borsa Italiana entrerà nel board di Euronext così come il Ceo di Mts e altri manager delle grandi business unit.
Il ruolo di Consob
Consob «sarebbe invitata a far parte del College of Regulators (Collegio dei Regolatori) di Euronext, diventando parte dell'attività di supervisione dell'entità risultante dall'aggregazione, pari passo con gli altri regolatori europei, con una presidenza a rotazione semestrale. L'attività di vigilanza diretta di Borsa Italiana rimarrebbe invariata, consentendo a Consob e Banca d'Italia di continuare a regolare direttamente le attività di Borsa Italiana».
I business chiave e le funzioni centrali del nuovo gruppo, avranno base a Roma e a Milano. In particolare Mts diventerà «il centro di eccellenza» del gruppo per il fixed income mentre Cassa di Compensazione e Garanzia sarà la clearing house del gruppo post fusione e diventerebbe un pilastro fondamentale della strategia post-trade del nuovo gruppo, mentre Monte Titoli diventerà il più grande CSD del gruppo Euronext. Il coordinamento finanziario del gruppo avrà sede a Milano. La transazione, prosegue ancora Euronext, sarebbe finanziata con un mix di contante disponibile, nuovo debito e nuove azioni sotto forma di aumento di capitale riservato a Cdp Equity e Intesa Sanpaolo oltre che con emissioni di diritti agli azionisti di Euronext.
La posizione del governo italiano sulla vicenda è stata chiara: il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri nelle scorse settimane aveva auspicato che il gruppo Borsa Italiana «trovi la sua collocazione strategica all'interno del Mercato Unico e dell'Eurozona, con partner industriali e finanziari che possano sostenere e rinforzare al meglio il progetto di un mercato dei capitali unico a livello europeo». L'esecutivo segue gli sviluppi dell'operazione, «consapevole dell'importanza strategica che Borsa Italiana e Mts hanno per il corretto funzionamento del mercato finanziario italiano e per l'intero sistema economico e produttivo italiano». In base alla normativa sul golden power e alle normative di settore sui mercati, il governo e le autorità di vigilanza hanno voce in capitolo al fine di assicurare la sana e prudente gestione, la competitività e la tutela degli interessi pubblici sottesi agli asset strategici.
(con fonte Askanews)
- 21/02/2022 Il “premio Covid” mette a rischio l’azionario
- 15/09/2020 Tre in lizza per Borsa Italiana, dagli svizzeri di Six l'offerta più alta
- 09/03/2020 Coronavirus, Piazza affari in profondo rosso. Bagnai: «Attivarsi contro vendite allo scoperto»
- 08/03/2020 Giorgia Meloni: «Governo impedisca che la speculazione finanziaria metta in ginocchio la Nazione»