Bce, prosegue il QE
Servono altri passi per rompere il circolo vizioso tra rischio bancario e rischio sovrano. Lo ha spiegato, intervenendo a un convegno a Bruxelles, Daniele Nouy, responsabile della vigilanza bancaria europea. ntanto, prosegue il QE della BCE, che la scorsa settimana ha speso altri 15 miliardi per il piano di acquisto dei titoli di stato.
Roma (askanews) - Servono altri passi per rompere il circolo vizioso tra rischio bancario e rischio sovrano. Lo ha spiegato, intervenendo a un convegno a Bruxelles, Daniele Nouy, responsabile della vigilanza bancaria europea. Dal novembre 2014 la vigilanza unica bancaria europea, la prima gamba dell'Unione bancaria, è in capo alla Bce. In realtà l'Unione bancaria è europea, finora però sia alla Vigilanza unica e sia al Fondo di risoluzione delle crisi bancarie hanno aderito solo i paesi dell'Eurozona.
Serve una nuova regolamentazione per i titoli di stato
Nouy, come riporta l'agenzia Market News International, ha rinnovato il suo appello per una nuova regolamentazione sui titoli di Stato in pancia alle banche. Al pari delle altre attività bancarie anche i titoli di Stato dovrebbero richiedere accantonamenti prudenziali di capitale attraverso il loro inserimento negli attivi ponderati per il rischio. «Abbiamo bisogno di pesare il rischio relativo all'esposizione sovrana,» ha detto la numero uno della vigilanza bancaria europea, sottolineando come la crisi finanziaria abbia già dimostrato che i bond governativi non siano «più attività prive di rischio». Per quanto riguarda la seconda gamba dell'Unione bancaria, il Fondo di risoluzione per le banche in crisi, operativo da gennaio 2016, Nouy ha ricordato la necessità che il Fondo sia dotato, prima di essere a pieno regime, anche di un «backstop (sostegno)» di natura pubblica. Dunque servono risorse dai governi che hanno sottoscritto l'accordo intergovernativo sulla istituzione del Fondo. «Questo era l'impegno preso dai leader europei ed è cruciale che venga mantenuto. L'effettivo finanziamento del Fondo è particolarmente importante per la credibilità dell'Unione bancaria», ha sottolineato Nouy.
Intanto la BCE ha speso altri 15 miliardi per il QE
Nella settimana conclusa lo scorso 24 aprile la Bce ha speso altri 11,7 miliardi nell'acquisto di titoli di Stato, 3 miliardi in Covered bond (obbligazioni con doppia garanzia: emittente e ipotecaria) e 200 milioni di titoli Abs (cartolarizzazioni di debiti, esclusi mutui e leasing). E' quanto riporta il sito della Banca centrale europea. Complessivamente l'allentamento quantitativo (quantitative easing) raggiunge quota 163,3 miliardi di euro così distribuiti: 85 miliardi in titoli di Stato, agenzie ed enti sovranazionali europei; 72,6 miliardi in Covered bond e 5,7 miliardi in Abs. A pieno regime, nel 2024, il Fondo dovrebbe raggiungere una dimensione di 55 miliardi di euro ma, per il periodo transitorio, servono anche risorse pubbliche comuni europee. Un modo per assicurare il Fondo abbia sempre sufficienti capacità finanziarie per coprire gli interventi che dovessero rendersi necessari.
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