29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
I risultati dell'Irex Annual Report 2015

Rinnovabili: volano le aziende italiane, ma all'estero

Le energie pulite si rivelano il perno del nostro sistema elettrico anche nonostante il calo degli incentivi, ma vista la crisi del mercato interno le aziende italiane investono e operano fuori da qui

ROMA - Volano le aziende italiane «verdi», ma non qui da noi. È questo il dato forte che più di tutti emerge dall'«Irex Annual Report 2015» della società Althesys sullo stato di salute delle rinnovabili, presentato questa mattina a Roma. Le energie pulite si rivelano il perno del sistema elettrico italiano, nonostante il calo degli incentivi, ma vista la crisi del mercato interno che morde sempre di più, le nostre aziende guardano all’estero come non mai. Lo scorso anno hanno investito sui mercati internazionali ben 2,5 miliardi di euro, pari all'88% della potenza, soprattutto in America Latina, Stati Uniti e Africa.

TUTTI I NUMERI - Nel 2014 l’Irex di Althesys, il think tank italiano di riferimento per l’industria delle energie rinnovabili e l’efficienza energetica, ha censito 205 operazioni, pari a 7 miliardi di euro (-10% rispetto al 2013) e 4.736 megawatt di potenza. «La fotografia delle operazioni di dimensioni industriali del 2014 mostra un settore molto cambiato», commenta Alessandro Marangoni, coordinatore della ricerca e Ceo di Althesys «con un calo drastico degli investimenti in Italia a favore delle iniziative all’estero e un peso crescente degli operatori più grandi». Nel 2014 le operazioni di crescita interna per le aziende italiane, cioè la costruzioni di nuovi impianti, sono state 71, per una potenza totale di 1.803 megawatt e investimenti per 3,1 miliardi di euro. Le operazioni realizzate all'estero sono state invece 44, per un totale di 1.548 megawatt, di cui 1.014 solo in America latina, e un valore, appunto, di 2,5 miliardi di euro.

42% DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI - Nel 2014, seppure il dato è provvisorio, abbiamo avuto una produzione di circa il 42% da fonti rinnovabili. Nonostante il calo degli incentivi, in Italia le fonti rinnovabili sono comunque il perno del sistema elettrico e il Rapporto Irex stima che la sola produzione fotovoltaica abbia ridotto di 896 milioni il prezzo all’ingrosso dell’elettricità. «Questi dati – prosegue Marangoni – indicano che gli incentivi che sono stati spesi negli anni scorsi sono serviti a far crescere le aziende italiane che oggi si stanno sviluppando in tutto il mondo, in particolare nei paesi emergenti. Per l'Italia sono necessarie misure e politiche per sfruttare al meglio le risorse esistenti favorendo il rinnovo degli impianti obsoleti».

COSA FANNO GLI ALTRI - Il futuro del mercato delle energie alternative, dunque, almeno per il prossimo futuro è fuori da qui e dall'Europa. Si stanno comportando bene America latina e Stati Uniti, mentre in Africa si è registrata una crescita del 75% rispetto agli investimenti del 2013. «L'Italia è un mercato interessante per l'eolico e il fotovoltaico ma nel 2014 abbiamo visto una riduzione – spiega Christine Lins, di Ren21, organizzazione che fa capo all'ONU –. E' necessaria una discussione strategica per tagliare i combustibili fossili e puntare sulle rinnovabili. Nel mondo la percezione delle energie pulite è molto cambiata. Nell’ultimo decennio il processo di transizione verso queste energie si è ben avviato, ma per realizzarlo è necessario uno sforzo condiviso da parte di tutti.Nel mondo, sono almeno 138 i paesi le cui politiche energetiche prevedono il ricorso alle rinnovabili. Di questi 95 sono i paesi in via di sviluppo. Erano solo 15 nel 2005».