Profumo: «Cerco di risanare danni fatti da altri»
Fruendo è «un grande successo» e banca Mps ha una visione «totalmente diversa» rispetto al Tribunale di Siena che ha condannato la banca, in primo grado, a riassumere 250 lavoratori passati alla joint venture creata da Bassilichi e Accenture. Lo ha detto il presidente Alessandro Profumo, rispondendo alle domande dei soci in assemblea.
SIENA (askanews) - Fruendo è «un grande successo» e banca Mps ha una visione «totalmente diversa» rispetto al Tribunale di Siena che ha condannato la banca, in primo grado, a riassumere 250 lavoratori passati alla joint venture creata da Bassilichi e Accenture. Lo ha detto il presidente Alessandro Profumo, rispondendo alle domande dei soci in assemblea.
Fruendo? Un grande successo
«Sul tema Fruendo - ha detto - ci sono punti di vista diversi tra i tribunali e da parte nostra c'è un'opinione totalmente diversa da quanto espresso dal Tribunale di Siena. Oggi sappiamo che Fruendo è un grande successo, che ha molti clienti esterni a Mps e che le posizioni lavorative interne a Fruendo hanno un fattore di stabilità e sicurezza molto elevato».A un socio che chiedeva al management di tenere sempre in considerazione gli interessi dei dipendenti, Profumo ha risposto che «nonostante le difficoltà di conto economico abbiamo sempre aderito a questo auspicio, abbiamo fatto una significativa diminuzione di personale per riuscire a mantenere la banca sul mercato, accompagnando all'uscita tutte le persone».
Se la BCE ci dirà di chiudere Alexandria, lo faremo
Per l'eventuale chiusura del rapporto con Nomura su Alexandria «non faremo nulla di specifico finché le posizioni penali saranno ancora aperte». La Bce ha chiesto a Mps di chiudere Alexandria entro il 26 luglio, a meno che non ci siano impedimenti legali. «Verificheremo - ha detto Profumo - il contenuto degli impedimenti di ordine legale, per noi una azione penale nei confronti della controparte è un motivo rilevante. Laddove la Bce ci dica di chiudere, chiuderemo l'operazione riservandoci poi tutte le nostre tutele».Profumo ha poi ribadito che «noi ci consideriamo i danneggiati, a fronte di elementi non chiari di transazione tra persone di Nomura e persone della nostra banca che non sono più con noi». Per quanto riguarda il procedimento legale in essere presso l'Alta Corte di Giustizia di Londra, secondo quanto si apprende, una prima tappa importante sarà il 17 aprile quando sarà scambiata con Nomura una ingente quantità di materiale istruttorio.
Dovrebbe preoccuparsi Nomura, non MPS
«E' Nomura che dovrebbe essere preoccupata da quello che emerge dall'inchiesta penale in corso a Milano», ha detto il presidente del Monte dei Paschi di Siena (Mps), riferendosi all'inchiesta penale in corso a Milano sulla ristrutturazione del prodotto strutturato Alexandria decisa nel 2009 dal precedente management di Mps. Dalle carte della procura, «emergono dei pagamenti del funzionario Nomura al funzionario Mps che agiva come controparte nell'operazione. Quando ci sono questi fenomeni è bene che il soggetto pagatore si preoccupi.Noi stiamo solo calcolando il danno. Queste domande invece di farle all'assemblea di Mps, andrebbero fatte all'assemblea di Nomura", ha sottolineato Profumo rispondendo a una domanda di un socio. Mps ha già avviato una azione di responsabilità extra-contrattuale contro Nomura per oltre 700 milioni di euro.
Non mi sono candidato, mi è stato chiesto di ricoprire l'incarico fino al mio successore
«Io non mi sono candidato, mi è stato richiesto di accompagnare la banca per l'aumento di capitale e nel periodo per l'identificazione di chi mi dovrà succedere", ha chiarito il presidente di Mps Alessandro Profumo, rispondendo in assemblea al socio Pierpaolo Fiorenzani che gli ha chiesto perchè si sia ricandidato pur dicendo di voler lasciare la carica dopo l'aumento di capitale. «Lei - ha poi ironizzato il manager - oggi ha la grande possibilità di votarmi contro, temo che le mancherò visti gli accidenti che mi ha mandato, ma ci sarà un nuovo presidente con cui se la potrà prendere. E' curioso però come chi accetta di risanare danni fatti da altri, peraltro senza compenso, venga insultato. E' un fenomeno interessante del nostro Paese».
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