27 agosto 2025
Aggiornato 23:30
Parla il consigliere finanziario del FMI

Vinals: «il QE da solo non basta»

Le azioni delle banche centrali devono essere accompagnate da altre politiche altrimenti quelle monetarie "non possono essere pienamente efficaci nel raggiungere i loro obiettivi". Lo sostiene José Vinals, consigliere finanziario del Fondo monetario internazionale.

New York (askanews) - Le azioni delle banche centrali devono essere accompagnate da altre politiche altrimenti quelle monetarie «non possono essere pienamente efficaci nel raggiungere i loro obiettivi». Lo sostiene José Vinals, consigliere finanziario del Fondo monetario internazionale.

Prendete esempio dal Giappone
Nel discorso preparato a commento del Global Financial Stability Report, in cui si spiega che i rischi alla stabilità finanziaria sono aumentati dallo scorso ottobre, Vinals loda le mosse di quantitative easing (Qe) della Banca centrale europea e della Bank of Japan ma dice che ciò che serve sono «QE più altre politiche».Nell'Area euro, dove circolano oltre 900 miliardi di euro di prestiti in sofferenza, «i legislatori dovrebbero incoraggiare le banche a gestire i prestiti cattivi e implementare framework istituzionali e legali più efficienti per accelerare questo processo», dice l'esperto. In Giappone, «l'efficacia del QE dipende dalle politiche a suo sostegno. Una rapida implementazione della seconda e terza freccia dell'Abenomics - ossia le riforme fiscali e strutturali - è essenziale».Senza quelle riforme, avverte Vinals, gli sforzi per tenere l'economia fuori dalla deflazione e per farla crescere difficilmente avranno successo.

Moniti a Usa e Cina
In Usa «non è garantita una normalizzazione armoniosa della politica monetaria». Il riferimento è alla divergenza di aspettative tra gli operatori di borsa e i membri del braccio di politica monetaria della Federal Reserve in merito al passo atteso con cui si verificherà una stretta, la prima dal 2006. Per questo Vinals preme sulla Fed affinché la sua exit strategy sia «giusta» e comunicata in modo chiaro.In Cina serve invece una «correzione ordinata degli eccessi» facendo venire meno le parti più rischiose del sistema bancario ombra. L'esperto del Fondo ricorda che l'esposizione al settore immobiliare rappresenta quasi il 20% dei prestiti domestici nella nazione. E che lo stress finanziario tra aziende del comparto potrebbe portare a spillover transazionali, visto l'aumento sostanziale dell'emissione di bond all'estero dal 2010.

Attenzione alle tensioni geopolitiche
Per Vinals è importante anche «limitare gli eccessi finanziari derivanti da politiche monetarie accomodanti e gestire l'impatto finanziario negativo dato da un periodo prolungato di tassi bassi».Serve poi «preservare la stabilità nei mercati emergenti alle prese con vulnerabilità domestiche e correnti globali».Infine, conclude Vinals, serve gestire le tensioni geopolitiche in Russia, Ucraina, Medio Oriente e parti dell'Africa così come i rischi in Grecia. «Gestire tutte queste sfide può diventare difficile quando i mercati sono illiquidi».Ecco perché «misure politiche addizionali a quelle monetarie sono vitali per rendere durevole l'uscita dalla crisi finanziaria globale e per salvaguardare la stabilità finanziaria», dice Vinals.