26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Agroalimentare

Intesa con l'Algeria per export Parmigiano Reggiano

Raggiunto accordo per la definizione di un certificato sanitario. Si creano così le condizioni per avviare nuovi flussi commerciali di prodotti lattiero caseari nel mercato per paese nordafricano.

ROMA - A pochi giorni dal superamento degli ostacoli alle esportazioni in Corea del Sud, un altro impedimento viene tolto per creare nuovi sbocchi di mercato per il Parmigiano Reggiano. Il Ministero della Salute ha infatti comunicato al Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano che in seguito a lunga negoziazione è stato raggiunto un accordo con le autorità dell'Algeria per definire un certificato sanitario di esportazione dall'Italia di latte e di prodotti a base di latte, tra cui ovviamente i formaggi duri. Si creano così le condizioni per avviare nuovi flussi commerciali di prodotti lattiero caseari nel mercato per paese nordafricano.
«Esprimiamo particolare apprezzamento - sottolinea in una nota il Consorzio - per questo risultato e per l'operato delle autorità sanitarie. Al di là delle dimensioni assolute del mercato algerino in quanto tale - prosegue l'ente di tutele -, è importante registrare il fatto che grazie ad un'azione di sistema si possono superare le barriere che ancora in tanti mercati limitano il nostro export. Infatti, il risultato è stato possibile non solo per l'impegno del Ministero della Salute ma anche grazie alla collaborazione delle autorità sanitarie della Regione Emilia Romagna, della Lombardia e di Assolatte».

Martina: 200 mln l'anno alla zootecnia per recuperare efficienza - «Come Governo siamo in campo a sostegno della filiera zootecnica per trovare un nuovo modello sostenibile di produzione, recuperando così margini di efficienza e riducendo la dipendenza dall'estero». E' quanto dichiara il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina.
«Per questo - dice - abbiamo deciso, in sinergia con le Regioni, di stanziare per il comparto oltre 200 milioni di euro all'anno di fondi europei nella nuova programmazione 2014/2020. Si tratta di un aiuto concreto per i nostri allevatori, con particolare attenzione a quelli di montagna per il loro ruolo anche sociale. Voglio ricordare, inoltre, che ad aprile entrerà in vigore il regolamento sull'origine delle carni diverse da quelle bovine che potrà dare una mano al settore puntando sul made in Italy».
«Discorso a parte, invece, per il latte, con la fine del regime quote il 31 marzo - aggiunge - abbiamo istituito un fondo latte di qualità con una dotazione finanziaria di circa 110 milioni di euro nel triennio 2015-2017 e abbiamo chiesto a Bruxelles nuove norme sull'etichettatura per garantire la provenienza del latte. La sicurezza alimentare per noi è fondamentale. Lo dimostrano gli oltre 100mila controlli effettuati lo scorso anno, il monitoraggio costante e capillare anche sul web e la scelta di organizzare al parco tecnologico padano di Lodi, a marzo, in vista di Expo Milano 2015, un forum europeo sulla lotta alla contraffazione agroalimentare».