28 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Lavoro | Jobs act

Camusso: «Renzi è confuso»

Lo ha detto il segretario della Cgil Susanna Camusso, in un dibattito con il presidente di MPS Alessandro Profumol: «Con il Jobs act diritti in meno e nessuno in più». Furlan (CISL): «Valuteremo decreto e decideremo cosa fare».

CHIANCIANO TERME - Il Jobs Act è la «ricetta sbagliata» e il premier Matteo Renzi è «un po' confuso». Lo ha detto il segretario della Cgil Susanna Camusso, in un dibattito con il presidente di Mps Alessandro Profumo a Chianciano Terme (Si).
«Il Jobs act - ha detto - è la ricetta sbagliata in una stagione difficilissima, è costruito su una promessa al Paese che non ritrova conferma nel testo. È ingiusto - ha aggiunto - costruire una normativa che determina una prospettiva precaria e instabile».

RENZI È CONFUSO - Per Camusso, Renzi «è un po' confuso e confonde i processi di ristrutturazione con l'articolo 18. Siamo un Paese che ha poca cultura antidiscriminatoria e allora abbiamo bisogno di norme contro la discriminazione». Nel Jobs Act ci sono «diritti in meno e non ci sono diritti in più, avremo lavoratori che vengono da una storia di diritti e altri che ne hanno meno e non li recupereranno mai. Non possiamo vivere in una propaganda in cui la delega sul lavoro sembra l'ottava meraviglia del mondo e poi nei testi non c'è nulla».

FURLAN: VALUTEREMO DECRETO - La Cisl vuole vedere prima cosa ci sarà scritto nei decreti prima di dare un giudizio definitivo sul Jobs act e valutare il da farsi. Lo ha sottolineato il segretario generale, Anna Maria Furlan, a margine della manifestazione degli statali in piazza Montecitorio.
«Voglio vedere come sono i decreti - ha detto Furlan - daremo il nostro giudizio e valuteremo cosa fare. Nel contratto a tutele crescenti importante è che ci sia il superamento della precarietà».
Al leader della Cgil, Susanna Camusso, che ha dato appuntamento alla Cisl dopo lo sciopero generale del 12 dicembre, cui la confederazione guidata da Furlan non ha aderito, ha così replicato: «Sono sempre pronta a riprendere il filo dell'unità. È importante per i lavoratori e il Paese, ma bisogna condividere merito, obiettivi e percorso».