19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Oggi forse gli interventi non convenzionali annunciati

La BCE in soccorso dei Paesi in crisi

Nel Consiglio, impegno unanime a ricorrere ad ulteriori strumenti non convenzionali. Secondo l'ultimo bollettino, nell'Eurozona si avrebbe un ulteriore indebolimento della dinamica di crescita e progressi insufficienti sul fronte delle riforme strutturali. E se le previsioni del PIL sono al ribasso, andrebbe invece meglio l'occupazione

ROMA - «Il Consiglio direttivo è unanime nel suo impegno a ricorrere a ulteriori strumenti non convenzionali nel quadro del proprio mandato e ha conferito agli esperti della Bce l'incarico di assicurare la tempestiva predisposizione di ulteriori misure da attuare se necessario». Lo ribadisce la Banca centrale europea nel suo ultimo bollettino mensile.

INDEBOLIMENTO DELLA DINAMICA DI CRESCITA - Nell'area euro si assistendo ad «un indebolimento della dinamica di crescita", avverte la Banca. «I rischi per le prospettive economiche rimangono orientati al ribasso. In particolare, l'indebolimento della dinamica di crescita, unitamente all'acuirsi dei rischi geopolitici, potrebbe ripercuotersi sul clima di fiducia e soprattutto sugli investimenti privati»«In aggiunta - si legge - progressi insufficienti sul fronte delle riforme strutturali nei paesi dell'area rappresentano un fattore cruciale di rischio al ribasso per le prospettive economiche». Secondo l'istituzione monetaria «è probabile che la disoccupazione elevata, la cospicua capacità produttiva inutilizzata e gli aggiustamenti di bilancio necessari nei settori pubblico e privato continuino a frenare la ripresa».

PREVISIONI PIL AL RIBASSO - Ora sul 2014  si prevede una crescita del Pil limitata allo 0,8 per cento, sul 2015 al più 1,2 per cento e sul 2015 al più 1,5 per cento. Più a lungo termine si attendono una espansione all'1,7 per cento. Va ricordato che queste previsioni non sono della stessa Bce, bensì rappresentano una media delle stime di istituti e centri studi esterni. Tre mesi fa nella «Survey of Professional Forecasters» era prevista una crescita 2014 all'1 per cento, e poi 1,5 per cento su 2015, 1,7 per cento su 2016 e 1,8 per cento più a lungo termine (che significa 2019).

L'OCCUPAZIONE ANDRÀ MEGLIO - A livello di occupazione le variazioni sono state meno marcate: 2014 11,6 per cento e 2015 11,3, per cento, entrambi invariati. Sul 2016 invece 10,9 per centro e più a lungo termine 9,5 per cento. In questi due ultimi casi i dati sono di un decimale più alti rispetto a un mese fa.

I PAESI DELL'EUROZONA NON VANIFICHINO I PROGRESSI FATTI - I Paesi dell'area euro che presentano ancora squilibri nelle finanze pubbliche «non dovrebbero vanificare i progressi già compiuti, ma procedere in linea con le regole del Patto di stabilità e crescita», che deve restare «l'ancora della fiducia nella solidità delle finanze pubbliche». Lo afferma la banca centrale europea nel suo ultimo bollettino mensile. «La flessibilità consentita dalle regole vigenti dovrebbe permettere ai governi di far fronte agli oneri di bilancio connessi a grandi riforme strutturali, di sostenere la domanda e di realizzare una composizione delle politiche di bilancio più favorevole alla crescita». La Banca centrale europea rileva «un lieve miglioramento del mercato del lavoro», guardando agli ultimi dati su occupazione e disoccupazione. Tuttavia «persistono marcate differenze tra Paesi e fasce di età» e nel suo ultimo bollettino mensile l'istituzione aggiunge che in basi ai risultati delle indagini, che si sono di recente indeboliti, si profila «una dinamica stagnante del lavoro nel periodo a venire».