25 aprile 2024
Aggiornato 12:00
NCD chiede attenzione sindacale per AST

Sacconi (Ncd): Serve un'Italia unita per difendere l'AST

Il capogruppo in Senato del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, Maurzio Saconi, dichiara la necessità di essere uniti per salvare e difendere le acciaierie di Terni, di interesse strategico per l'assetto industriale nazionale. Invoca anche l'aiuto dell'Europa, Sacconi, affermando che serve un cambiamento nella politica industriale per aiutare le nostre imprese.

ROMA - In una nota il capogruppo in Senato di Ncd, Maurizio Sacconi, presidente della commissione Lavoro ha affermato: «L'attenzione politica e sindacale deve ritornare sulla concretissima e complicatissima vicenda dell'Ast di Terni che può essere risolta solo attraverso la massima coesione nazionale»

LE ACCIAIERIE SONO DI INTERESSE STRATEGICO PER INDUSTRIA ITALIANA - Sacconi scrive: «l'Italia unita e non divisa come al solito dalle piccole strumentalità di potere tra le o nelle aree politiche. Lo stabilimento umbro rappresenta, infatti, un interesse strategico per l'assetto industriale nazionale in quanto produce quell'acciaio inox che si caratterizza per un valore doppio rispetto all'acciaio normale e che è così largamente impiegato dall'industria italiana. Esso peraltro non ha una prospettiva di sopravvivenza solitaria, in quanto deve necessariamente integrarsi con altri stabilimenti orientati alla medesima produzione. E nel gruppo Thyssen, dopo la retrocessione, lo stabilimento inox è ora isolato».

L'EUROPA CAMBI POLITICA - Dalla nota si evince che secondo Maurizio Sacconi «in questo contesto acquista senso anche l'intervento straordinario e transitorio di un soggetto pubblico con lo scopo di accompagnare l'Ast a un grande produttore dell'inox che lo integri in un sistema competitivo, confidando anche che nel frattempo l'Europa voglia superare la folle norma sul tetto del 50 per cento del mercato europeo ad un singolo produttore, dalla quale si è determinata la retrocessione alla proprietà tedesca».In conclusione, l'esponente di Ncd afferma: «In realtà il mercato globale è ben più ampio e in esso i produttori europei devono competere con i grandi concorrenti cinesi, giapponesi e americani».