29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Oggi forse giornata decisiva per la vertenza Ast-Terni

Delrio: «Ma Landini rischia di far saltare tutto»

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio commenta le parole di Landini evidenziando la preoccupazione del Governo. E ribadisce: «L'obiettivo del Governo è stato, per settimane, quello di salvare posti di lavoro». Intanto, l'assessore regionale Stefano Vinti si schiera con il segretario della Fiom: «No all'accordo a tutti i costi»

ROMA«Le parole di Landini preoccupano il Governo. Pensiamo sia un momento di responsabilità per tutti». Così il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, commenta le parole del Segretario della Fiom, Maurizio Landini, rispetto alla vertenza Ast Terni.

VOGLIAMO SALVARE I POSTI DI LAVORO - «L’obiettivo del Governo è stato, per settimane, di garantire la difesa del sito industriale, l’apertura dei due forni e il mantenimento delle attività produttive, oltre al trasferimento della linea di Torino. Parliamo di un accordo che potrà permettere di salvaguardare i posti di lavoro e di evitare gli oltre cinquecento licenziamenti previsti. A fronte dell’accordo in campo, che si unisce anche alle scelte del Governo di abbattere l’Irap per le imprese, crediamo che la stragrande maggioranza degli operai di Terni apprezzi il lavoro svolto e capisca che è il tempo di fare ripartire l’azienda su basi nuove, insieme, come in altre vertenze dove i sindacati hanno aiutato a difendere il lavoro»«Nessuno vuole interferire con le scelte del sindacato e dei lavoratori – afferma Delrio – ma crediamo che, dopo aver raggiunto tutti gli obiettivi di questa trattativa, sarebbe sorprendente continuare ad assumere atteggiamenti che danneggiano il futuro di Terni, dei lavoratori e delle loro famiglie».

VINTI: NO ACCORDO A TUTTI I COSTI - L'assessore regionale Stefano Vinti condivide la posizione espressa dal segretario della Fiom, Maurizio Landini, in merito alla vicenda dell'acciaieria di Terni, quando afferma che «non si può fare un accordo a tutti i costi» e, proprio per questo, si è recato a Terni per un'assemblea con tutti gli iscritti Fiom. «La vertenza Ast-TK - ha dichiarato l'assessore Vinti - assume i connotati di una lotta che non riguarda solamente i lavoratori e il territorio del ternano. Vengono al redde rationem tutte le contraddizioni degli ultimi anni: da un lato la rinuncia del nostro Paese ad avere una propria politica industriale a vantaggio di multinazionali che hanno fatto il bello e il cattivo tempo; dall'altra la continua aggressione ai diritti e alle tutele dei lavoratori a cominciare dallo indebolimento della contrattazione nazionale per arrivare alla manomissione dell'art. 18. Per questo - ha sottolineato Vinti - le dichiarazioni di Landini sono condivisibili soprattutto per quanto riguarda la firma di un accordo che deve prevedere la continuazione della produzione dell'acciaio a Terni, la rinuncia da parte dell'azienda ai licenziamenti e il rafforzamento delle tutele che riguardano le condizioni di lavoro degli operai delle acciaierie e dell'indotto. Il non accettare qualsiasi tipo di accordo, - ha concluso - va di pari passo con la consapevolezza che il buon esito della vertenza Ast-TK rappresenterebbe un traguardo importante per tutti i lavoratori italiani che, in questa fase, stanno pagando i costi più alti della crisi economica».