19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Articolo 18

Renzi: basta con l'Apartheid

Sembrano rientrati i mal di pancia del Pd, a proposito della riforma dello Statuto dei lavoratori. Ma non tutti la pensano come Renzi, a cominciare da Cesare Damiano. Il premier, invece, è risoluto: «Basta ad un mondo del lavoro basato sull'apartheid«, riferendosi al dualismo tra lavoratori garantiti e precari.

ROMA - Nel testo del nuovo articolo 4 del Jobs act si legge che l'esecutivo dovrà prevedere la «revisione della disciplina delle mansioni, contemperando l'interesse dell'impresa all'utile impiego del personale in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l'interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell'inquadramento» e la "revisione della disciplina dei controlli a distanza, tenendo conto dell'evoluzione tecnologica e contemperando le esigenze produttive ed organizzative dell'impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore».

MAL DI PANCIA NEL PD - Contenuti, questi, che hanno creato diversi mal di pancia nella sinistra del Pd, a cominciare dal presidente della commissione lavoro della Camera, Cesare Damiano, che ha tenuto a sottolineare che «l'idea che sembra avere Renzi di cancellare l'articolo 18 non coincide con la mia». Gli otto membri del Pd presenti in commissione Lavoro in Senato hanno votato tutti a favore dell'emendamento e della delega. E lo stesso copione dovrebbe replicarsi nell'Aula di Palazzo Madama. Ma è alla Camera che la sinistra del Pd ha maggior voce in capitolo e un chiarimento ci sarà alla direzione del partito a fine mese.

BASTA CON L'APARTHEID -La direzione di marcia impressa dal premier Matteo Renzi sembra indicata («basta ad un mondo del lavoro basato sull'apartheid», ha detto alla Camera riferendosi al «dualismo» tra chi è garantito e chi invece è precario) anche in vista di una pressante richiesta che giunge da Bruxelles. Di certo c'è che il governo punta a sfoltire la giungla delle diverse tipologie di contratti guardando, in particolare, al contratto a tutele crescenti e a riordinare i "rapporti di lavoro" in un Codice semplificato. Ovviamente, per capire la piega che queste novità prenderanno occorrerà quindi attendere i decreti delegati: sulle tutele crescenti, per esempio, bisognerà vedere se verrà ipotizzato solo l'indennizzo in caso di licenziamento (con somme crescenti in relazione alla durata del contratto) oppure, se oltre agli indennizzi, si prevederanno, dopo una certa anzianità di servizio, ipotesi di reintegro da parte del giudice del lavoro conservando, seppur in modo sempre più residuale, la tutela dell'articolo 18 sui licenziamenti illegittimi.Nel testo della delega sono entrati anche due temi cari ai centristi della maggioranza che vanno nella direzione di modificare altri due articoli dello Statuto: l'articolo 4(divieto di videosorveglianza) e l'articolo 13 (sulle mansioni).