8 ottobre 2024
Aggiornato 01:30
LEGGE DI STABILITA'

«L'Italia deve rispettare un certo ritmo di riduzione del debito e non lo sta facendo»

RP | RP | Il commissario Ue all'Economia, Rehn: «Lo sforzo strutturale avrebbe dovuto essere pari a mezzo punto e del Pil e invece è solo dello 0,1%. Non ha margini di manovra e non potrà invocare la clausola di flessibilità per gli investimenti». Saccomanni: «Sono colpito che una non notizia sia diventata un grosso tema di discussione»

ROMA - Olli Rehn, commissario Ue all'Economia, ha spiegato a Repubblica che la finanziaria stilata dal governo italiano debba essere corretta sul fronte del debito, ma si dice pronto a ricredersi, se Roma saprà presentare dati concreti su tagli effettivi di spesa e incassi da privatizzazioni.

ITALIA NON HA MARGINI MANOVRA - Il commissario Ue ha sottolineato che lo scetticismo per lui è un dovere, tuttavia l'Italia «deve rispettare un certo ritmo di riduzione del debito e non lo sta rispettando. Per farlo, lo sforzo strutturale avrebbe dovuto essere pari a mezzo punto e del Pil e invece è solo dello 0,1 per cento. L'Italia non ha margini di manovra e non potrà invocare la clausola di flessibilità per gli investimenti».

PRIMA VERIFICA FEBBRAIO - Quanto alle privatizzazioni, «daranno un piccolo contributo a migliorare l`efficienza del sistema economico e, forse, a ridurre il debito in parte già l`anno prossimo. La spending review è molto importante, ma sarà ancora più importante se riuscirà a mettere in pratica tagli di spesa che abbiano effetto già nel 2014», ha spiegato Rehn. «Le nostre previsioni di febbraio saranno un appuntamento molto importante per l`Italia. Se il governo per quella data ci fornirà risultati concreti e soddisfacenti, ne terremo conto per calcolare i possibili effetti sui margini di manovra a disposizione del Paese».

GRANDE POTENZIALITA' - L'Italia, secondo il commissario Ue, ha un vantaggio rappresentato da «grandi potenzialità di crescita. Se davvero riuscisse a riformare il proprio sistema economico e giudiziario, potrebbe registrare una crescita superiore a quella di molti altre nazioni. Ma il vostro Paese ha un estremo bisogno di rilanciare la propria economia e la propria competitività». 

ITALIA E FRANCIA CHIARAMENTE INDIETRO - Poi Rehn è intervenuto ad un convegno a Bruxelles dove ha aggiunto che Italia e Francia sono «chiaramente indietro» rispetto ad altri Paesi europei sulle misure necessarie a «ripristinare la competitività». Sui due Paesi si è invece assistito ad una certa «correzione dei costi unitari del lavoro, e questo si riflette in una crescita delle esportazioni che aiuta a ribilanciare l'economia», ha aggiunto.

MANCA COMPETITIVITA' - Tuttavia «in Francia, in Italia e in Finlandia non abbiamo ancora visto compiere sforzi sostanziali sul ripristino della competitività economica, ed è su questo - ha concluso Rehn - che questi Paesi devono concentrarsi».

AREA EURO A SVOLTA - Quanto all'area euro ha imboccato «una svolta» dalla scorsa estate e l'economia è ora orientata alla ripresa mentre secondo l'eurocommissario all'Economia, sta finalmente «svoltando» anche il mercato del lavoro, dopo una lunga fase di peggioramenti e aumento della disoccupazione. Tuttavia «Francia, Italia, e altri Paesi europei al momento stanno crescendo più piano» rispetto al resto dell'unione valutaria, per questo in generale bisogna «mantenere il percorso delle riforme strutturali», ha concluso Rehn.

SACCOMANNI, NON NOTIZIA - «Sono colpito che una non notizia sia diventata un grosso tema di discussione», ha detto il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni commentando da New York la strigliata arrivata dal commissario Ue per gli Affari economici Olli Rehn. Entrando negli uffici del Wall Street Journal, per un'intervista, Saccomanni ha aggiunto: «Gli uffici di Rehn ci hanno contattato per chiarire. Si è trattato di un'intervista concordata da tempo con i giornali europei».