Saccomanni difende le stime sul Pil nonostante l'UE
Il ministro dell'Economia: «Usiamo un modello econometrico dove mettiamo tutti i dati, che non sono a disposizione di tutti gli analisti. Stimare un tasso di crescita dopo una lunga crisi non è fuori dal realistico. Noi confermiamo i nostri numeri»
LONDRA - «La revisione al ribasso era ben nota. Non vedo il fatto nuovo o la scure di Bruxelles che si abbatte su di noi, era tutto ben previsto e la scure non si è abbattuta». Lo ha detto il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, parlando a Londra con la stampa. «Del resto la statistica che elabora i dati è una cosa, le previsioni sono un'altra cosa. Sono entrambe nobili arti ma ognuna ha le sue regole», ha aggiunto.
IN 2014 CRESCITA ANCHE PER UE - Per il 2014 l'Ue «conferma la stima di crescita come è stato detto da molti operatori analisti. Noi ne abbiamo tenuto conto e ne abbiamo parlato con dovizia, del resto le nostre stime sono basate su modello econometrico dove mettiamo tutti i dati», alcuni di questi, ha precisato Saccomanni, «non sono a disposizione di tutti gli analisti».
RIMANIAMO CON NOSTRE STIME - Inoltre, secondo il ministro, «è da considerare anche il processo di pagamento degli arretrati da parte delle pubbliche amministrazioni ai creditori». Quindi, per quanto riguarda le previsioni del governo, «è uno scenario che ha una sua base analitica ferma, ma come tutti gli scenari tiene conto anche dei fatti nuovi. Io personalmente non vedo tutto il dramma che si fa su queste cifre. Stimare un tasso di crescita dopo una lunga crisi non è fuori dal realistico. Ci sembrava importante - ha proseguito - spiegare la base logica. Queste sono le nostre stime - ha concluso - e noi rimaniamo sui nostri dati. Noi confermiamo la nostra stima».
TROVARE CONSENSO POLITICO SU IMU - Poi Saccomanni ha affrontato il tema Imu, ricordando che trovare le risorse per non far pagare la seconda rata dell'imposta «è una decisione non facile. Si tratta di trovare consenso politico. Comunque non faccio annunci di politica fiscale alla tv e alla carta stampata, prima prendiamo decisioni e poi parliamo».
A proposito della legge di stabilità il ministro ha detto: «Siamo disponibili a contributi da parte del Parlamento purché si rimanga nel tracciato dell'Unione europea».
AGIRE SUBITO SU EURO - Infine Saccomanni ha espresso il suo pensiero sulla moneta unica: «L'euro è oggi la valuta più forte del mondo, rispetto al dollaro, il renmimbi, la sterlina e il franco svizzero, ciò deve riflettere la percezione della politica monetaria in Europa di fronte a quello che altri Paesi stanno facendo ora e che faranno nell'immediato futuro. Se conosco i mercati, loro vogliono vedere a un certo punto qualche azione concreta e forse prima della fine dell'anno», ha aggiunto.
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