20 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Banche | Scandalo derivati MPS

Antonveneta fu pagata interamente «cash»: i sospetti dei PM

Il dettaglio degli otto bonifici su Londra, Amsterdam e Madrid di oltre 17 miliardi di Euro. Adusbef: «La Procura di Trani ha aperto inchiesta su nostra denuncia»

FIRENZE - Antonveneta fu pagata dal Monte dei Paschi 'cash', con otto bonifici versati tra il 30 maggio 2008 e il 30 aprile 2009, anziché «carta contro carta», come in genere è avvenuto nelle fusioni o nelle acquisizioni di banche da parte di altre banche. E' anche questa modalità ad aver insospettito gli inquirenti che indagano sul passaggio, avvenuto nel 2007, di Antonveneta da Santander a Mps.
In tutto, l'operazione costò al Monte oltre 17 miliardi di euro: 10,138 mld cui si sommarono i debiti che si portava dietro Antonveneta. Il dettaglio degli otto bonifici, da quanto si apprende, fu questo: 9,2 miliardi, 2,5 miliardi, 1,5 miliardi, 67 milioni, 1 miliardo, 49 milioni, 2,5 miliardi e infine 123 milioni, diversificati su Amsterdam, Madrid e Londra.

Adusbef: La Procura di Trani ha aperto inchiesta su nostra denuncia - Anche la Procura di trani ha aperto una inchiesta sul caso Mps. Lo rende noto l'Adusbef dopo che, nei giorni scorsi, il presidente Elio Lannutti aveva inviato esposti-denunce alle principali Procure della Repubblica affinché «accertassero le ragioni dell'omessa vigilanza e di vero e proprio concorso nella colossale truffa». Gli esposti sono stati presentati, spiega l'Adusbef, «a fronte dell'indegno scaricabarile sulla pelle di risparmiatori, piccoli azionisti, lavoratori da parte delle distratte Autorità di Vigilanza come Bankitalia e Consob, che non hanno verificato la correttezza dei bilanci falsi, tantomeno la stabilità del Monte dei Paschi di Siena, e le ricoperture in titoli tossici che ha prodotto un buco di 15,4 miliardi di euro e la richiesta di fondi pubblici per 3,9 miliardi di euro, somma analoga sottratta ai contribuenti che hanno versato odioso balzello Imu prima casa».
L'associazione dei consumatori ha chiesto alla Procura di aprire una indagine «volta ad accertare le ragioni che hanno indotto Bankitalia e Consob a non vedere, né verificare nei bilanci Mps, ricoperture rischiose in prodotti derivati, e se tali poste contabili fossero stati o meno segnalate nei bilanci da parte del collegio sindacale e società di revisione contabile».