Crisi: Italia, pareggio di bilancio nel 2013
Al netto del ciclo economico registerà un attivo pari allo 0,7% del Pil grazie alle manovre correttive che nel biennio 2012-2013 toccheranno i 3,4 punti percentuali di Pil. Il nostro Paese figura così tra quelli che entro il prossimo anno raggiungeranno gli obiettivi di medio termine decisi dal Patto di stabilità
ROMA - I conti pubblici italiani stanno per tornare in nero. Malgrado la pesante recessione degli ultimi mesi, nel 2013 il bilancio, oramai in pareggio strutturale, al netto del ciclo economico registrerà un attivo pari allo 0,7% del Pil (dal -0,5% del 2012) grazie a manovra correttive che nel biennio 2012-2013 toccheranno i 3,4 punti percentuali di Pil. La previsione è contenuta nel rapporto «Fiscal Monitor» del Fondo Monetario Internazionale - presentato oggi a Tokyo - che segnala come al netto del ciclo stesso il deficit tricolore nel biennio in questione si ridurrà dal 2,7% all'1,8%, il valore più basso tra i Paesi del G7, con la sola eccezione della Germania. In ascesa seppur marginale, il debito pubblico che nello stesso periodo passa dal 126,3% del Pil al 127,8%.
L'Italia in questo modo, rileva l'istituzione di Washington, figura, insieme Danimarca, Finlandia, Germania e Svezia nel plotone di Paesi europei che entro il prossimo anno raggiungeranno gli obiettivi di medio termine (Mto) concordati con l'Unione europea nell'ambito del Patto di stabilità e crescita.
E sempre l'Italia, insieme ad Australia, Canada, Francia e Germania, e all'eurozona nel suo complesso figura come uno dei Paesi che ha centrato l'obiettivo stabilito nel 2010 nel vertice gruppo dei venti (G20) a Toronto di dimezzare il deficit pubblico entro il 2013.
Beltratti (Intesa SanPaolo): Su conti pubblici abbiamo acquistato credibilità - La riduzione del rapporto tra deficit e pil dal 3,2% al 2,8% è un ulteriore segno della credibilità che l'Italia ha acquisito nel contenimento dei conti. Ne è' convinto il presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Andrea Beltratti, che ha commentato, a margine della presentazione di un concorso per le scuole, «i risultati 2012 sono ottimi date le difficoltà».
«L'Italia è impegnata in uno sforzo molto serio di contenimento e ha acquistato negli ultimi anni credibilità sul controllo dei conti» ha detto Beltratti, osservando «Il rapporto debito-pil in Italia tra il 2000 e il 2010 è cresciuto molto meno che in altri paesi anche europei. Abbiamo riacquistato credibilità internazionale e questo è molto importante».
«Poi c'è il tema importante della crescita per cui bisogna trovare risorse pubbliche, ma soprattutto private. Molto dipenderà dalla congiuntura internazionale perché è difficile pensare che l'Italia possa tornare a crescere se la congiuntura internazionale resta questa».
- 31/08/2018 L'Argentina piange (ancora): peso a picco e tassi su del 60%. La ricetta neoliberista di Macri non funziona
- 17/05/2018 Cosa dicono quelli che dicono che non possiamo uscire dall’euro né cancellare il debito
- 16/05/2018 Cancellare una parte del debito: una proposta sacrosanta, che scatenerà l'ira dei mercati
- 10/05/2018 Argentina come la Grecia: dopo la speculazione, la troika del Fondo Monetario. Breve storia di un paese senza futuro