Palazzo Chigi: Troveremo soluzione su esodati e flessibilità
Ma legge va approvata entro il 27 giugno. Vendola: Riforma a uso trofeo UE non è un belvedere. D'Alema: Commissione Ue lasci fare al nostro Parlamento. Cicchitto: Accelerare? Governo ascolti le critiche. Crosetto: Surreale votare riforma, Monti 1 è finito
ROMA - Il Governo «si impegna a risolvere tempestivamente, con appropriate iniziative legislative», la questione degli esodati e «alcuni aspetti della flessibilità in entrata e degli ammortizzatori sociali». E' quanto si afferma in una nota di palazzo Chigi.
Riforma da approvare entro il 27 giugno - Nella nota si ricorda che il Governo «ha chiesto al Parlamento di accelerare l'esame sulla riforma del mercato del lavoro contenendolo entro tempi compatibili con l'esigenza che la legge sia approvata entro il 27 giugno affinché il Consiglio Europeo del 28 giugno possa prendere atto del varo di questa importante riforma strutturale».
Al tempo stesso, «il Governo si impegna a risolvere tempestivamente, con appropriate iniziative legislative, altri problemi posti dai gruppi parlamentari: la questione degli esodati e alcuni aspetti della flessibilità in entrata e degli ammortizzatori sociali. Su questi temi il Governo sta lavorando anche sulla base delle costruttive proposte provenienti dai gruppi di maggioranza».
Vendola: Riforma a uso trofeo UE non è un belvedere - «Approvare entro il 28 giugno la cosiddetta riforma del mercato del lavoro per portarla come un trofeo al cospetto di quella che viene definita, sbagliando, Europa? Non è un bel vedere». Lo ha affermato Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà.
«Quello di cui stiamo parlando non è il continente - ha proseguito il leader di Sel - è un luogo piccolo, fatto di finanza e di burocrazia. E' un luogo che impone i diktat, che non rende conto democraticamente degli effetti delle scelte che impone. Io penso che siccome l'Italia è uno dei paesi fondatori dell'Unione Europea, debba poter ragionare senza spauracchi ideologici».
«Credo che invece all'Italia - ha concluso Vendola - serva il lavoro innanzitutto e serva ricordarsi che il lavoro quando è accompagnato da un corredo di diritti aiuta persino l'economia ad ingranare la marcia. In Italia la perdita di diritti e di reddito del mondo del lavoro è una delle cause che consente l'aggravamento della crisi economica e della recessione».
D'Alema: Commissione Ue lasci fare al nostro Parlamento - Quando continua a fare pressioni affinché sia approvata la riforma del mercato del lavoro, «la Commissione europea dovrebbe fare un po' di più la Commissione europea e occuparsi un po' meno di ciò che sta già facendo il Parlamento italiano». Lo ha affermato oggi a Bruxelles Massimo D'Alema, parlando come presidente della fondazione Italianieuropei, durante una conferenza stampa convocata dalla Fondazione dei progressisti europei (Fesp).
Fli: Monti deve andare a Bruxelles con ok a riforma - «Nel momento estremamente delicato che stiamo attraversando, non possiamo far partire il premier Monti per Bruxelles senza la legge in valigia. Andrebbe a discapito dell'autorevolezza dell'Italia. Ulteriori misure che facilitino le donne e i giovani nell'accesso al lavoro e che sostengano le imprese in modo che siano messe nelle condizioni di fare nuove assunzioni, potranno essere successivamente introdotte nei provvedimenti all'esame del Parlamento, compreso il decreto Sviluppo». Lo ha affermato in una dichiarazione la senatrice Maria Ida Germontani, componente dell'ufficio di Presidenza nazionale di Fli e capogruppo del Terzo Polo Api-Fli.
Cicchitto: Accelerare? Governo ascolti le critiche - «Il presidente Monti, in vista della riunione del Consiglio d'Europa, ha chiesto ai gruppi parlamentari della maggioranza di accelerare e concludere i lavori in Commissione e poi in Aula sulla riforma del lavoro in modo da non avere handicap quando si presenterà alle prossime decisive scadenze europee». Lo sottolinea in una nota il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto, che avverte: «Questa richiesta del presidente Monti crea seri problemi di metodo e di merito anche perché, a suo tempo, noi abbiamo sostenuto che la modifica dell'articolo 18 e la riforma del mercato del lavoro andassero fatte appunto per decreto. Nel merito, poi la valutazione sul testo del disegno di legge è molto critica, per non dir di peggio come ha fatto il presidente Squinzi».
Crosetto: Surreale votare riforma, Monti 1 è finito - «Siamo arrivati al punto di dover approvare un provvedimento sbagliato, negativo, dannoso, miope come il ddl lavoro solo perché occorre portare uno straccio di riforma sul lavoro in Europa». E' quanto ha dichiarato in una nota il deputato del Pdl, Guido Crosetto. «Tutti concordano - ha aggiunto - sulla negatività ma si sentono obbligati ad approvarla. Non posso accettare un approccio così surreale. Vorrei tanto, per parafrasare Moretti, che il Pdl dicesse e facesse qualcosa di liberale o di centro-destra. Io mi ostino a farlo, e purtroppo ciò significa doversi opporre ogni giorno su quasi tutti i provvedimenti di questo deludente, inconcludente e presuntuoso governo. Capisco quanto sia importante l'incontro tra i capi di Stato europei, ma fatico a comprendere perché dovrebbero dare credito ad un presidente del Consiglio che si presenta con un provvedimento approvato che peggiora il mercato del lavoro in Italia».
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