16 aprile 2024
Aggiornato 16:30
La trattativa vista dalla CGIL

Lavoro: Camusso, accordo «lontano»

La leader della CGIL: Non abbiamo ancora visto niente di quanto abbiamo richiesto. Si sta tornando al libero arbitrio del datore di lavoro. Trattativa sia occasione per affrontare problema precarietà. Sull'articolo 18 il Governo non ci convince

FIRENZE - «Un confronto assolutamente difficile»: così giudica ancora la trattativa sul lavoro, il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. «Abbiamo colto un eccesso di entusiasmo - avverte nel corso di un intervento a Firenze - come se tutta la partita fosse già risolta e ci fosse solo da mettere una firma su un pezzo di carta. Noi non siamo né nell'entusiasmo né alle firme, perché vorremmo capire cosa davvero il Governo mette sul tavolo».
Camusso lancia un aut aut al Governo: disponibilità a trattare se il Governo «vuole dare una risposta vera alla precarietà e invertire la tendenza, introdurre l'universalità degli ammortizzatori e se non parla di licenziamenti». D'altra parte, accusa Camusso,«siccome tutto questo noi non l'abbiamo ancora visto, credo che sia giusto dire che finché tutto questo non c'è non siamo né alla fase finale, né alla firma. Siamo a un confronto assolutamente difficile».

Si sta tornando al libero arbitrio del datore di lavoro - In queste ore «si sta decidendo il ritorno del libero arbitrio nei rapporti tra datore di lavoro e lavoratore. In questo Paese si è rovesciato un principio di civiltà, e non mi possono raccontare che il lavoratore è diventato un soggetto forte. Resta quello debole. E allora - continua Camusso - la costruzione delle norme di tutela del licenziamento, ma non solo, dev'essere un punto che interviene a rendere meno impari il rapporto tra chi è forte e chi è debole».
In questo scenario, per Camusso, «chi dice che bisogna liberalizzare i licenziamenti disciplinari non sta dicendo di rendere più coerente il rapporto tra diritti e doveri in un luogo di lavoro. Sta decidendo che il libero arbitrio deve tornare nei rapporti tra datore di lavoro e lavoratore».

Trattativa sia occasione per affrontare problema precarietà - «Non è detto che lo sia» ma «la trattativa potrebbe essere anche un'occasione» per affrontare il problema della precarietà.
La trattativa potrebbe essere un'occasione per smettere di limitarsi a dire che «la precarietà è un grande problema» e «provare invece a cambiare qualcosa». E' vero, aggiunge Camusso, che «una situazione come quella del precariato non si cambia dall'oggi al domani, ma se non si comincia a invertire la tendenza oggi, questa situazione non cambierà mai». Camusso ha anche precisato che «non si tratta di fare tabula rasa dell'esistente, non credo sia possibile e non risponderebbe nemmeno alle esigenze».

Sull'articolo 18 il Governo non ci convince - «Quel che abbiamo sentito dal Governo finora non ci convince. Martedì ci aspettiamo delle risposte». E' questa la posizione di Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil, sulla riforma del mercato del lavoro, cui sta lavorando il Governo Monti. «Non ho notizie, se non giornalistiche, su quello che si sono detti ieri», premette Camusso, in merito al vertice tra premier e leader della maggioranza.
«Come abbiamo sempre detto, per noi l'articolo 18 è una tutela generale, ha una funzione di deterrenza rispetto all'arbitrio sui licenziamenti. Quindi - prosegue Camusso nel corso di un'iniziativa a Firenze - qualunque discussione deve partire dal salvaguardare questi principio». Invece, per il leader della Cgil, «quel che abbiamo sentito dal Governo finora non ci convince. Abbiamo enumerato in tutti i modi quali sono secondo noi le cose necessarie per arrivare ad un accordo, martedì», quando il Governo incontrerà le parti sociali, «ci aspettiamo delle risposte».