28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
No al «Pacco Fornero»

Lavoro, venerdì Occupywelfare dopo il corteo della Fiom

Reti indipendenti dei precari si danno appuntamento al Ministero del Welfare alle 14: No alle politiche di austerità imposte da Fondo Monterio e BCE, volute dai responsabili stessi della crisi: le banche

ROMA - «#Occupywelfare». L'hashtag spunta su Twitter e fa riferimento all'appello lanciato da «reti indipendenti» contro il precariato che, dopo il corteo con la Fiom dopodomani, si danno appuntamento alle 14 sotto il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, in via Veneto. «Siamo alle fasi conclusive del progetto di riforma del mercato del lavoro che andrà in approvazione entro il mese di marzo - si legge nell'appello - Il pacco Monti-Fornero è il punto di arrivo delle politiche di flessibilizzazione imposte negli ultimi due decenni. I progetti alla base della riforma provengono tutti e tre dal Partito Democratico - Ichino, Damiano, Nerozzi/Boeri - un esempio di ingegneria normativa improntata esclusivamente all'attacco di diritti acquisiti».

I promotori del presidio denunciano «l'accanimento sull'art.18» e il fatto che «i tavoli di negoziazione tra governo e sindacati non considerano la condizione di milioni di soggetti precarizzati», puntando ad applicare «le politiche di austerità imposte da Fondo Monetario e Bce, volute dai responsabili stessi della crisi: le banche».
Le richieste: fine della contrapposizione tra «garantiti e non», «redistribuzione generale della ricchezza», «ammortizzatori sociali adeguati», «razionalizzazione delle forme contrattuali» ed «estensione delle tutele nei contratti atipici e nel lavoro indipendente». E inoltre un «reddito di base e incondizionato». Le risorse? La proposta è di prenderle «dai profitti, dalle transazioni finanziarie, dalla rendita, dalle speculazioni, dal pozzo senza fondo di spese militari inspiegabili come quelle per gli F35 e di grandi opere rifiutate dalle popolazioni come quella del Tav».