Monti: Occorre un'azione più incisiva per crescita e welfare
Il Premier: Ma prima dovevamo prendere misure per allontanarci dal baratro. L'Italia si è allontanata dal baratro, passi avanti UE. Tassi Btp a 2 anni sotto il 3%, spread a 10 anni giù a 338 punti
BRUXELLES - «Sicuramente occorrono misure più incisive per la crescita, l'occupazione e il welfare». Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Mario Monti, rispondendo ai cronisti durante la sua conferenza stampa alla fine dell'Ecofin, oggi a Bruxelles.
«Finora - ha ricordato Monti - abbiamo dovuto agire con risorse limitate, ma convinti fin dall'inizio che crescita occupazione e welfare siano valori molto importanti, e che avrebbero sofferto se non avessimo dato priorità alle misure (di consolidamento di bilancio, ndr) per evitare di cadere nel baratro» a cui l'Italia era vicinissima.
E proprio con la salvaguardia del welfare, ha sottolineato il premier, ha a che fare l'azione del governo contro l'evasione fiscale, e in particolare «l'operazione un po' forte sullo scudo fiscale, che ha consentito di recuperare risorse per poter proteggere dall'inflazione le tre fasce più basse dei pensionati». In questo quadro, va considerata anche l'attenzione alla salvaguardia dei salari, con lo spostamento di una parte della pressione fiscale «sulla tassazione dei patrimoni».
«L'intento del governo - ha ribadito Monti in conclusione - è di dedicarsi di più a crescita, occupazione e welfare».
L'Italia si è allontanata dal baratro, passi avanti UE - L'Italia e i partner dell'area euro hanno fatto «significativi passi in avanti» su tutti i maggiori obiettivi che si presentavano tre mesi fa. Monti ha citato 4 grandi obiettivi che si erano delineati tre mesi fa, «togliere l'Italia dal baratro» e questo riguardava innanzitutto il governo, e poi «ridurre a livello europeo le probabilità di contagio, aiutare la Grecia che è la prima fonte di contagio, a ritrovare la via verso la stabilità e indurre l'Europa a impegnarsi per ritrovare un cammino verso la crescita» mantenendo quello di risanamento dei conti.
Oggi l'Italia «è meno vicina al baratro di quanto lo fosse tre mesi fa», ha aggiunto Monti.
Tassi Btp a 2 anni sotto il 3%, spread a 10 anni giù a 338 punti - Riparte con decisione a metà mattina l'attenuazione di tensioni e rendimenti sui titoli di Stato dell'area euro, dopo che al termine di una riunione fiume i ministri delle Finanze dell'Eurogruppo hanno raggiunto una intesa per un nuovo piano di aiuti a favore della Grecia. Un nuovo intervento da 130 miliardi di euro totali che, almeno per l'immediato, rimuove lo spettro di una insolvenza sui pagamenti incontrollata di Atene. Questo pericolo nelle passate settimane aveva ricreato tensioni sui bond di diversi paesi, tra cui l'Italia, ora il suo diradarsi si evidenzia con ulteriori moderazioni dei tassi retributivi, che su queste emissioni sono in un rapporto inversamente proporzionale con il prezzo: se quest'ultimo risale grazie ad acquisti i rendimenti ne risultano diminuiti.
A metà mattina i rendimenti dei Btp sulla scadenza a 10 anni calano al 5,36 per cento, dal 5,49 per cento visto in apertura, mentre il differenziale o «spread» rispetto ai tassi dei Bund della Germania - titoli ritenuti molto solidi e che così vengono usati come pietra di paragone per gli altri paesi - scende a 3,38 punti percentuali, o 338 punti base dai 353 punti registrati in apertura. Anche più netta l'attenuazione dei rendimenti sui Btp a 2 anni, che tornano al di sotto della soglia psicologica del 3 per cento: su questa scadenza a metà mattina i tassi si attestano al 2,86 per cento, secondo Bloomberg, dal 3,01 per cento registrato in apertura.
Nel frattempo l'euro mantiene le posizioni riguadagnate ieri attestandosi a 1,3265 dollari, mentre dinamiche più deboli riguardano le Borse, che comunque ieri avevano registrato rialzi nell'attesa di un accordo all'Eurogruppo. A Milano il Ftse-Mib si attesta al meno 0,09 per cento, in una mattinata dove oscilla attorno alla parità come gli indici delle altre maggiori Borse europee
- 31/08/2018 L'Argentina piange (ancora): peso a picco e tassi su del 60%. La ricetta neoliberista di Macri non funziona
- 17/05/2018 Cosa dicono quelli che dicono che non possiamo uscire dall’euro né cancellare il debito
- 16/05/2018 Cancellare una parte del debito: una proposta sacrosanta, che scatenerà l'ira dei mercati
- 10/05/2018 Argentina come la Grecia: dopo la speculazione, la troika del Fondo Monetario. Breve storia di un paese senza futuro