28 agosto 2025
Aggiornato 04:30
La riforma del mercato del lavoro

Lavoro, Di Pietro: Monti occupa la tv e dice solo bugie, non tocchi l'articolo 18

Il leader dell'IDV: Se ci prova faremo il possibile per fermarlo. Crosetto (Pdl): La Fornero non è Ministro per realizzare le sue tesi. Calderoli (Lega): In settimana voto su mia risoluzione su art.18. Ferrero alla Fornero: E' Monti che è come la Thatcher

ROMA - «I professori che stanno al governo hanno imparato subito la lezione dei guitti che ci stavano prima. Per giustificare eventuali scelte che non hanno nessunissima scusa, occupano militarmente le televisioni e i mezzi d'informazione e, senza praticamente nessun contraddittorio, bombardano i telespettatori di bugie convinti che a forza di ripeterle saranno prese per oro colato». E' quanto scrive sul suo blog il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
«Siccome per giustificare l'attacco all'art. 18 - prosegue - Monti non può citare il caso di neanche una sola azienda italiana che sia entrata in crisi per colpa di quell'articolo, adesso si attacca agli investimenti stranieri che non arrivano perché qui non c'è la possibilità di cacciare dal lavoro qualcuno solo perché ti sta antipatico o perché sta in un sindacato piuttosto che in un altro. E' una balla anche questa. E' vero che l'assenza di investimenti stranieri in Italia è uno dei grandi problemi che impediscono la crescita. Ma, prima di tutto, gli stranieri non investono in Italia perché non vogliono finire nella palude della burocrazia, che soffoca e ammazza qualsiasi iniziativa».
«L'Italia dei Valori ha già riconosciuto al governo - sottolinea il leader Idv - il merito di aver fatto un piccolo passo sulla strada delle liberalizzazioni e delle sburocratizzazioni. Ma è anche vero che su quella strada il governo Prodi, con due voti di maggioranza al Senato, aveva fatto più di quel che ha fatto Monti con una maggioranza parlamentare come non s'era mai vista, e con tutti i mezzi di informazione pronti a dargli ragione qualunque cosa dica o faccia».
«In secondo luogo - aggiunge Di Pietro - gli stranieri non investono in Italia perché dovrebbero fare i conti con il potere immenso della criminalità organizzata, che si estende da nord a sud, e con il cancro della corruzione. Un voto come quello dell'altro ieri, che rende ricattabili i magistrati e fa così un favore ai mafiosi e ai corrotti, vale a impedire gli investimenti delle aziende estere come cinquemila articoli 18».
«La verità è che la possibilità di licenziamento facile non c'azzecca niente né con la crisi italiana, né con gli investimenti esteri. La verità, caro presidente Monti, è che lei l'art.18, che è l'ultimo diritto di civiltà rimasto ai lavoratori italiani, non lo deve toccare come non lo doveva toccare Berlusconi. Se ci proverà - conclude Di Pietro - noi faremo tutto il possibile per impedirglielo».

Crosetto (Pdl): La Fornero non è Ministro per realizzare le sue tesi - «Sarebbe importante magari spiegare al ministro Fornero che il governo tecnico non è stato sostenuto per consentire ad ogni singolo ministro di fare la «sua» politica. Non abbiamo individuato le menti eccelse di un paese pensando fossero portatori della verità assoluta». Lo ha affermato il deputato Pdl Guido Crosetto, sottolineando che «a Monti è stato chiesto di individuare persone credibili, preparate e equidistanti dalle parti politiche che potessero fare sintesi tra le necessità di sopravvivere ai mercati ed alla concorrenza internazionale rilanciando riforme epocali grazie ad una maggioranza parlamentare senza precedenti e che non ci sarà mai più, senza uccidere le conquiste sociali raggiunte e compatibili con un rigore assoluto dei conti pubblici».
«A noi - ha detto ancora Crosetto - non interessa consentirle di dimostrare nei fatti le sue tesi teoriche. Ci interessa intervenire sulle storture del mercato del lavoro italiano rispetto a quello del resto del mondo. Sull'articolo 18, ad esempio, a mio avviso, il problema non è mai stato la legge ma la giurisprudenza ed i tempi della giustizia. Ma questi problemi non sono mai dipesi dalla norma. Semmai sono dipesi da centinaia di magistrati militanti che arrivavano alle udienza con il manifesto sotto il braccio ed un pregiudizio in testa».

Calderoli (Lega): In settimana voto su mia risoluzione su art.18 - «Sull'art 18 c'è una mia risoluzione, che credo verrà messa ai voti, nella settimana prossima, in Senato, dove si dice che il Governo deve impegnarsi a garantire e mantenere i diritti dei lavoratori previsti dal loro statuto e in particolare quelli dell'articolo 18». Lo ha fatto sapere l'ex ministro leghista Roberto Calderoli a margine della seduta del parlamento del Nord, a Sarego.

Bernini (Pdl): Monti passi ai fatti - «Nei prossimi giorni spetterà al professor Monti perseguire con determinazione il rinnovamento del mercato del lavoro e quindi dell'idea di una società moderna realmente competitiva,senza farsi inibire da veti sindacali. O,ancor di più, dal timore che diventino evanescenti i numeri di quelle componenti politiche più vocate alla conservazione dell'esistente che a reali azioni pro crescita». Lo ha affermato l'ex ministro pdl Annamaria Bernini.
«Il presidente Monti - ha sottolineato- avrebbe buoni motivi per non preoccuparsi dell'evanescenza della sua maggioranza. Se alle sue sacrosante parole sul superamento dell'articolo 18 seguiranno atti legislativi concreti, il Presidente avrà il convinto, leale e niente affatto evanescente sostegno del Pdl. Sono, infatti, assolutamente condivisibili e conformi all'azione del precedente governo le sue considerazioni sull'effetto deterrente dell'articolo18 rispetto agli investimenti internazionali in Italia ed alla scarsa crescita dimensionale delle imprese già esistenti».

Ferrero alla Fornero: E' Monti che è come la Thatcher - «Il ministro paragona Marchionne alla Thatcher. L'ad della Fiat somiglia piuttosto al padrone delle ferriere mentre in realtà è il premier Monti a rassomigliare all'ex primo ministro britannico...». Lo ha detto il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero, replicando alle dichiarazioni del ministro Fornero.
«Le sue politiche di destra, improntate solo al liberismo sfrenato e a danno totale del welfare e dei diritti dei lavoratori - ha detto ancora Ferrero di Monti- sono un esempio dell'eredità del thatcherismo. In sostanza aumenteranno il divario tra ricchi e poveri, il numero dei disoccupati e la precarietà e demoliranno i diritti dei lavoratori. La flessibilità 'buona' in Italia non esiste: il ministro Fornero evidentemente non lo sa».