4 maggio 2024
Aggiornato 22:30
La crisi del debito

BCE: i Governi dell'eurozona applichino piani risanamento

Nuovo appello al rigore dei conti pubblici dall'Eurotower: «L'attuazione di politiche credibili è fondamentale, date le pressioni che si continuano a registrare nei mercati finanziari»

FRANCOFORTE - Nuovo richiamo della Banca Centrale Europea ai governi dell'eurozona perchè quest'anno applichino integralmente i piani di risanamento dei conti pubblici già varati. «E' ormai indispensabile - si legge nell'Editoriale del bollettino Bce di febbraio - che nel 2011 tutti i governi diano piena attuazione ai rispettivi piani di risanamento. Ove necessario, devono essere prontamente applicate ulteriori misure correttive per progredire nel conseguimento della sostenibilità delle finanze pubbliche».

Oltre l'orizzonte del 2011 secondo la BCE «occorre che i paesi specifichino interventi concreti nell'ambito dei rispettivi programmi di risanamento pluriennali, a sostegno della credibilità degli obiettivi fissati. L'esperienza insegna che il contenimento della spesa è una tappa importante verso la realizzazione e il mantenimento di finanze pubbliche solide, in particolare se inquadrato in norme nazionali vincolanti. Tale impegno contribuisce a rafforzare la fiducia nella sostenibilità dei conti pubblici, riduce i premi per il rischio di interesse e migliora le condizioni per una crescita solida e durevole». Insomma, sottolinea l'istituto di Francoforte, «L'attuazione di politiche credibili è fondamentale, date le pressioni che si continuano a registrare nei mercati finanziari». E «Occorre attuare con urgenza riforme strutturali consistenti e di ampia portata, a complemento del riequilibrio dei bilanci, per migliorare le prospettive di maggiore crescita sostenibile e più elevata occupazione. Profonde riforme risultano particolarmente necessarie nei paesi che in passato hanno subito una perdita di competitività o che al momento risentono di disavanzi di bilancio e disavanzi esterni elevati. Il rafforzamento della concorrenza nei mercati dei beni e servizi e una maggiore flessibilità del mercato del lavoro contribuirebbero ulteriormente agli indispensabili processi di aggiustamento dell'economia».