A Mirafiori i lavoratori votano in massa
Decisivo per il referendum il voto di oggi. Le urne si chiuderanno alla 22
ROMA - L'affluenza registrata alle urne nel corso del terzo turno lavorativo (il primo a votare ieri sera alle 22) è di circa il 95%, secondo quanto riferiscono fonti sindacali. Un dato, al momento, poco significativo visto che nel turno di notte lavorano circa 300 tute blu, una parte minima dei 5.500 addetti di Mirafiori.
In questo momento le urne sono aperte per i circa 2.000 operai del primo turno che hanno varcato i cancelli di Mirafiori poco prima delle 6 e che usciranno alle 14.
Gli ultimi a votare saranno gli operai del secondo turno, che dura dalle 14 alle 22. Forse già per quest'ora si potrebbe avere un'indicazione sull'esito del referendum.
CON IL PRIMO TURNO DEL MATTINO VOTERANNO IN 2.000 - Si respira un'atmosfera di rabbia ma anche di rassegnazione di fronte al cancello 2 di Mirafiori, all'ingresso degli operai del primo turno delle 6 che tra poco si recheranno ai seggi a votare. Pochi i convinti, molti i sì per necessità e altrettanti i no di operai fermamente decisi a far saltare l'accordo.
Complessivamente sono quasi 2.000 le tute blu che voteranno nel corso di questo turno, poco meno della metà dei circa 5.500 dipendenti di Mirafiori (ieri sera al turno delle 22 hanno votato circa 300 lavoratori).
Di fronte al cancello di Mirafiori, un presidio dei sindacati di base ha sfidato il freddo delle notte torinese e già dalle 5 di questa mattina una decina di persone del comitato per il no era schierata al cancello per distribuire volantini e spiegare nuovamente le proprie ragioni.
CLIMA TESO E QUALCHE SCONTRO VERBALE - Al cambio turno, un momento che scandisce il tempo a Mirafiori, non sono mancate urla e qualche offesa da parte del comitato per il no rivolte agli operai che già hanno votato e che si sono dichiarati favorevoli all'accordo proposto da Sergio Marchionne.
INSOFFERENZA PER LA PRESSIONE DEI GIORNALISTI - Stanchezza e fastidio per i giornalisti da parte dei circa 300 operai del terzo turno che già hanno votato ieri sera e molta rabbia e rassegnazione da parte delle tute blu del primo turno di stamani.
«Votiamo sì, dobbiamo farlo perchè vogliamo lavorare», o ancora «votiamo per i portafogli» sono state le frasi più ricorrenti da parte di chi, per convinzione o necessità si dichiarava favorevole all'accordo. «Per paura, per coscienza siamo costretti a votare sì», facevano eco altri operai prima di recarsi al voto.
UNA GIORNATA CHE SEGNERA’ LA STORIA DELLA FIAT - Più netta la posizione dei no, con molti operai che hanno spiegato che «non si tratta di un buon accordo» e, soprattutto, che «non si fa così con le persone. Essere competitivi significa fare vetture nuove».
Per alcuni le minacce di Marchionne sono solo un grande bluff: «se vince il no dice che va via ma bisogna vedere perchè lo Stato non glielo permetterà». E ancora: «Marchionne non chiuderà, è solo una finta», sostenevano altri.
Le urne si chiuderanno questa sera verso le 19 e l'esito definitivo è atteso intorno alle 22-23 se lo spoglio non dovesse subire intoppi. Comunque andrà - fanno notare alcuni sindacalisti - quella di oggi è una giornata storica per Torino e per l'Italia. Una sconfitta, a prescindere dal risultato.
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