19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Politica monetaria

La Bce terrà i tassi fermi. Tra linee divergenti Usa e Asia

La Federal Reserve verso nuovi sostegni al Pil americano. I paesi emergenti invece tirano il freno

FRANCOFORTE - Tra un'America in cui la Fed allenta nuovamente la politica monetaria, e un'Asia in cui all'opposto le banche centrali stringono la cinghia, dalla Bce ancora una volta è attesa una conferma dei tassi di interesse al minimo storico dell'1 per cento. Nell'area euro la ripresa economica avanza, ma con molte incertezze sul suo vigore, e con un mercato del lavoro che resta al palo. Giovedì torna a riunirsi il Consiglio direttivo della Bce, e nonostante alcuni moderati segnali di ripresa dall'inflazione non sono attese variazioni sul costo del danaro. Gli interrogativi riguardano piuttosto il quanto a lungo potrà esser mantenuta questa linea. In Asia le banche centrali stanno alzando i tassi, per contrastare l'inflazione che in quella regione è più elevata, mentre i giganti emergenti locali registrano tassi di crescita ben più vigorosi di Eurolandia.

L'Asia alza i tassi - Proprio oggi rialzi sono stati annunciati dall'India e, a sorpresa, dall'Australia, in entrambi i casi di 0,25 punti. In precedenza anche la Cina aveva alzato i tassi. Ma dall'altra sponda dell'Atlantico la Federal Reserve è orientata in tutt'altro modo: è sul punto di riversare altre liquidità supplementari nel sistema, per sostenere la ripresa che si indebolisce. Le decisioni dell'istituzione presieduta da Ben Bernake sono attese domani in serata. Oltre alle possibili ricadute sul delicato tema dei cambi valutari di questi orientamenti divergenti, il giorno successivo il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet e i banchieri centrali dell'eurosistema dovranno anche affrontare anche il difficile tema della revisione del Patto di Stabilità e di Crescita.