Con l'euro ai massimi da 8 mesi occhi puntati su Trichet
Il nodo cambi si aggiunge a vari problemi, la Cina respinge le pressioni UE
FRANCOFORTE - L'altalena dei cambi e i balzi dell'euro sul dollaro, ma anche l'artificiale debolezza dello yuan cinese si aggiungono alla lunga lista di problemi sul tavolo delle possibili discussioni alla Banca centrale europea. Dalle incertezze sulla ripresa economica, appena ribadite dal Fondo monetario internazionale, alla pressante necessità di risanare i conti; dall'inasprimento del patto di Stabilità, alla perdurante alta disoccupazione, in un contesto di mercato che resta facilmente esposto a improvvise tensioni. A tutto questo si aggiungono nuovi timori sul rafforzamento dell'euro, mentre da stamattina a Francoforte è tornato a riunirsi il Consiglio direttivo della Bce.
Ieri la valuta dell'Unione a 16 ha sfondato al rialzo quota 1,39 dollari, sui massimi da inizio febbraio, e con un picco a 1,3996 dollari stamattina si è ulteriormente rafforzata, avvicinando un'altra soglia psicologica, 1,4 dollari. Sui tassi di interesse non sono attese variazioni, da oltre un anno sono bloccati al minimo storico dell'1 per cento. Piuttosto la Bce si trova in una posizione potenzialmente scomoda, mentre negli Usa la Federal Reserve appare orientata a nuove misure di sostegno alla crescita, in particolare acquisti di bond, così come ha già deciso di fare la Banca del Giappone, che ha praticamente azzerato i tassi di interesse. Ieri intanto la Cina ha respinto le pressioni dell'Ue, che chiedeva una rivalutazione dello yuan.
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