23 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Politica monetaria

Dopo sei anni Tokyo interviene su forza yen

La Banca centrale giapponese vende la divisa, e il dollaro risale. La borsa scatta: +2,34%

TOKYO - Il governo del Giappone ha rotto gli indugi, intervenendo sul mercato dei cambi con manovre volte a contrastare l'apprezzamento dello yen sul dollaro. Erano ormai sei anni che Tokyo si asteneva da iniziative di questo genere, ma dopo giorni e giorni in cui la sua divisa ha continuato a inanellare massimi da 15 anni sul biglietto verde, creando nubi minacciose sulle prospettive degli esportatori alla fine è stato lo stesso premier Naoto Kan a rivendicare la decisione di agire. La portata della manovra non è stato rivelato, ad effettuarla sono stati di concerto il ministero delle Finanze e la Banca del Giappone. Quest'ultima si è messa a vendere yen e il dollaro è schizzato a 85 yen, contro un minimo da 82,87 yen precedentemente toccato.

Una boccata di ossigeno a favore dell'export, secondo il mercato nippon che ha salutato l'iniziativa con un forte rialzo. A Tokyo l'indice Nikkei ha chiuso con un balzo del 2,34 per cento. Dall'inizio dell'anno lo yen si era apprezzato di un 10 per cento circa sul dollaro. Di recente questa tendenza aveva subito una accelerazione, sia perché la valuta nippon viene ora guardata come un posto relativamente sicuro in cui piazzare i propri fondi nelle fasi di incertezza dei mercati, sai a seguito di recenti acquisti rilevanti di titoli di Stato giapponesi da parte della Cina.