Marcegaglia: basta con l’interim di Berlusconi allo Sviluppo
La Confindustria chiede al Governo di coprire il buco al dicastero che sta più a cuore degli industriali
REGGIO EMILIA - Che l’interim del ministero dell’Industria male si concili con gli impegni del Presidente del Consiglio lo ha dimostrato il lungo viaggio intrapreso da Berlusconi per partecipare agli appuntamenti internazionali (G8, G20) e alle visite di reciprocità con le altre nazioni a cui è tenuto il capo del governo.
Questo Emma Marcegaglia non lo ha detto, ma era sottinteso nelle sue parole quando stamattina, al margine dell’assemblea della Confindustria di Reggio Emilia è tornata a sottoporre al governo l’urgenza di provvedere alla nomina del responsabile del ministero dello Sviluppo Economico.
La leader di Confindustria, dopo aver espresso il suo rammarico per le dimissioni di Brancher, ha rivolto un appello a Palazzo Chigi:
«Credo che importante adesso – ha detto Emma Marcegaglia - sia la capacità di governare, di prendere decisioni anche impopolari, che permettano al Paese di ritornare a crescere. Questo per noi è l'obiettivo fondamentale».
Riferendosi all’interim ha poi aggiunto: «Il ministro allo Sviluppo economico - è un ministro molto importante, perché riguarda decisioni che competono energia, crisi aziendali e quindi certamente è importante che la scelta venga fatta il prima possibile».
Molto soddisfatta invece la presidentessa della Confindustria per come sta procedendo la manovra rispetto alle richieste degli industriali.
Le richieste delle imprese per modificare la manovra economica sui temi fiscali e sull'articolo 45 in materia di rinnovabili «sono state accolte», ha annunciato la Marcegaglia, dopo aver sentito telefonicamente il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti.
«Proprio qualche minuto fa – ha detto Emma Marcegaglia a margine dell'assemblea di Confindustria Reggio Emilia - ero al telefono con Tremonti e Berlusconi e penso di poter dire che le nostre richieste sono state accolte. Quindi dovremmo andare verso la soluzione dei problemi che avevamo sollevato. Avevamo espresso alcune perplessità sui temi fiscali e sul problema dell'articolo 45 sulle rinnovabili».
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