FIOM: no all'accordo su Pomigliano
L'assemblea nazionale dei delegati all'unanimità: «Si riapra il tavolo negoziale che tuteli i diritti dei lavoratori»
POMIGLIANO D'ARCO - L'assemblea nazionale dei delegati Fiom ha approvato all'unanimità il documento finale dopo l'incontro che si è svolto a Pomigliano. Nel documento si ribadisce il no della Fiom all'accordo siglato tra Fiat e le altre organizzazioni sindacali. «L'assemblea condivide e sostiene la scelta operata dalla Fiom-Cgil di non sottoscrivere il testo imposto dalla Fiat e diventato accordo separato perché - si legge nel documento - esso contiene inaccettabili deroghe al contratto nazionale, alle leggi vigenti in materia di tutela e salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, violazione del diritto di sciopero sancito dalla nostra Costituzione e la volontà di mettere in crisi i fondamenti della rappresentanza e della contrattazione collettiva».
Si chiede, inoltre, alla Fiat di «confermare gli investimenti per produrre la nuova Panda, coniugando un più elevato livello di utilizzo degli impianti, di produttività e di qualità del prodotto con una rigorosa applicazione del contratto nazionale senza mettere in discussione i diritti, la dignità delle persone e - prosegue - la nostra Costituzione».
La Fiom ribadisce, però, che se «la Fiat vuole davvero ricercare il consenso delle lavoratrici e dei lavoratori di Pomigliano e di tutte le organizzazioni sindacali, riapra su tali basi un vero tavolo negoziale che fino ad ora non c'è stato». L'assemblea ha inoltre deciso che sarà messa in campo, già in questi giorni, un'iniziativa itinerante che partirà da Termini Imerese per toccare tutte le maggiori piazze d'Italia fino alla manifestazione che si terrà a Roma dinanzi alla sede della Presidenza del Consiglio dei ministri.
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