28 agosto 2025
Aggiornato 06:00
Il piano FIAT

Pomigliano, Fiom non firma. Referendum il 22

Accordo separato: Fim, Uilm, Fismic e Ugl siglano il documento del Lingotto. Cgil conferma il suo no

ROMA - E' confermata la spaccatura sindacale su Pomigliano d'Arco. Il nuovo accordo sullo stabilimento campano della Fiat non è stato infatti siglato dalla Fiom che ha ribadito la sua contrarietà all'intesa, già siglata dalle altre organizzazioni lo scorso venerdì. Il prossimo martedì 22, riferiscono fonti sindacali, si terrà il referendum consultivo tra i lavoratori sull'intesa. L'accordo raggiunto oggi presso Confindustria è stato siglato da Fim-Cisl, Uilm, Ugl e Fismic; al tavolo la Fiom era presente come osservatore.

Il nuovo accordo separato siglato oggi aggiunge un punto, il sedicesimo, all'intesa di venerdì. L'aggiunta è relativa all'istituzione di una commissione paritetica incaricata di stabilire sanzioni sulla base di eventuali inadempienze rispetto all'intesa.

La Fiom, il sindacato vicino alla Cgil, aveva ribadito oggi che firmerebbe l'accordo solo se la Fiat decidesse di cambiare i punti che ritiene «illegittimi». Il responsabile del settore auto della Fiom-Cgil, Enzo Masini, a margine dell'incontro in Confindustria ha detto «Domani ci sarà un'assemblea dei nostri iscritti a Pomigliano».
L'accordo offerto da Fiat è un «ricatto», secondo i metalmeccanici della Cgil, poiché prevede deroghe a «diritti indisponibili» e aprono profili di «illegittimità» in materia di malattia e diritto allo sciopero.

La Fiom è sotto pressione dal mondo industriale e dagli altri sindacati secondo cui rifiutare l'accordo significa far morire Pomigliano. Fiom si prepara a fermare le braccia: come annunciato ieri per il 25 giugno, alle 4 ore di sciopero generale indetto dalla Cgil contro la manovra economica, ne aggiungerà altre quattro a sostegno della vertenza su Pomigliano.