3 maggio 2024
Aggiornato 13:30
La manovra economica

La Marcegaglia alla Cgil: no allo sciopero

Il Presidente di Confindustria: «Semmai i tagli dovrebbero essere maggiori. La Germania ha fatto una manovra di 80 miliardi di euro strutturale»

ROMA - «Non si può scioperare contro il taglio della spesa pubblica». Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, commentando lo sciopero proclamato dalla Cgil per il 25 giugno contro la manovra correttiva varata dal governo. A margine della presentazione del volume su '100 anni di impresa. Storia della Confindustria 1910-2010', Marcegaglia ha ricordato che in tutta Europa hanno varato manovre per rimettere a posto i conti attraverso un taglio della spesa.

ESEMPIO TEDESCO - «Va bene tutto - ha proseguito la leader degli industriali - ma bisogna rendersi conto degli scenari in cui siamo». Anzi «se la manovra ha qualche difetto è che i tagli dovrebbero essere ancora maggiori».
La leader degli industriali ha invitato a «guardare cosa fa la Germania, con una manovra di 80 miliardi di euro strutturale. C'è bisogno dunque di tagliare la spesa pubblica - ha continuato - il taglio c'è e c'è una guerra seria all'evasione fiscale. Non abbiamo scelta».

CGIL: SCIOPERO IL 25 GIUGNO - Il comitato direttivo della Cgil ha proclamato lo sciopero generale di 4 ore per il 25 giugno dei lavoratori dei settori privati e di 24 ore per quelli pubblici. E intanto parte la prossima settimana la protesta dei magistrati contro la manovra economica del governo. Il 17 giugno, infatti, si svolgeranno in tutti i tribunali d'Italia (sedi di corte d'appello) assemblee congiunte alle quali parteciperanno tutte le componenti del 'Patto per la giustizia', cioè rappresentanti delle associazioni dei magistrati, dell'Organismo unitario dell'avvocatura, dei sindacati del personale amministrativo.

CISL - Prima dell'annuncio della decisione, il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, aveva duramente attaccato la Cgil, sostenendo che «organizza manifestazioni solo per ospitare i partiti». Bonanni si era rivolto poi a Epifani per dirgli che «farebbe bene a controllare il suo infante malato, la Fiom, che lo sta trascinando in un gorgo». Il leader della Cisl tiene a sottolineare invece che «il 15 ci sarà una manifestazione con tutti i sindacati che non fanno politica». Dichiarazioni, quelle di Bonanni, che suonano come una replica a quanto affermato in precedenza da Epifani: «Cisl e Uil mostrano una subalternità verso le scelte dell'esecutivo» aveva detto il segretario generale della Cgil.