5 maggio 2024
Aggiornato 15:00
Conti pubblici

La Merkel esclude aiuti tedeschi ad Atene

«Non sono stati assolutamente presi in considerazione. L'euro vive fase più difficile da quando è stato creato»

BERLINO - La cancelliera tedesca Angela Merkel ha escluso oggi ogni aiuto finanziario del suo paese alla Grecia, pur rallegrandosi per le misure adottate da Atene per riassorbire il suo ampio deficit di bilancio. Interpellata in proposito dalla rete televisiva pubblica ARD, la Merkel ha affermato che gli aiuti tedeschi «non sono stati assolutamente presi in considerazione».

«Abbiamo un trattato (europeo) secondo il quale non esiste possibilità di pagare per soccorrere stati in difficoltà», ha affermato la cancelliera tedesca.
«Possiamo aiutare la Grecia affermando chiaramente che essa stessa dovrà ripianare i suoi debiti» con la messa in atto di un nuovo programma di sviluppo economico, ha aggiunto la Merkel che riceverà venerdì il suo omologo greco George Papandreou.

La «crisi» dell'Euro - La valuta unica europea sta affrontando il periodo più difficile da quando è stata creata più di un decennio fa ed è essenziale che la Grecia risolva alla radice i suoi problemi per ristabilire la fiducia. L'euro si trova certamente nella fase più difficile da quando è stato creato. Ed è per questo che è così importante che ci si renda conto del fatto che, da una parte, è la nostra valuta comune, ma dall'altra è necessario affrontare veramente le cause dei problemi alla radice», ha aggiunto.
«Alla radice ci sono gli elevati deficit della Grecia e la perdita di credibilità. Per questo sono molto grata al governo greco perché sta programmando misure di risparmio molto coraggiose e altre misure per migliorare la situazione del deficit».

BRI: «Campanello d'allarme» - Rappresentano un campanello d'allarme le «repentine pressioni» del mercato innescate dal dissesto dei conti della Grecia e da altri fattori di incertezza sull'economia internazionale, come la solidità della ripresa: sono un «monito contro i rischi derivanti da situazioni prolungate di disavanzo di bilancio».
Lo afferma la Banca dei regolamenti internazionali, nel suo ultimo rapporti trimestrale sui settori di banche e finanza. In generale le Borse accusano battute d'arresto nella prospettiva delle necessarie manovre restrittive, che verranno operate con le exit strategies dalle politiche di bilancio espansive finora seguite per superare la recessione economica.
«Le interpretazioni date dal mercato alle iniziative e ai progetti di normalizzazione delle politiche fortemente espansive in atto sembrano aver esacerbato l'avversione al rischio degli investitori», rileva l'istituzione che ha sede a Basilea, in Svizzera.
Le Borse mondiali «hanno perso terreno a seguito della decisione delle autorità cinesi di innalzare la riserva obbligatoria per le grandi banche. Inoltre, i rendimenti obbligazionari sono aumentati e i corsi azionari calati dopo che la Federal Reserve statunitense ha annunciato un innalzamento inatteso del tasso di sconto».

Usa: banche ed hedge funds in azione contro l'euro - Secondo il Wall Street Journal le più grandi banche americane e i più grandi hedge funds, fondi d’investimento ad alto rischio, hanno sferrato un massiccio attacco all’euro, persuasi che da 1,51 dollari lo scorso dicembre scenderà alla parità con il biglietto verde, a causa del debito della Grecia e di altri paesi europei come il Portogallo, l’Irlanda e la Spagna, i cosiddetti «Pigs», un acronimo spregiativo (pigs significa maiali).