27 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Lavoro & Welfare

CGIL: bene Draghi su ammortizzatori sociali e dati economici

Così Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, commenta le parole del Governatore della Banca d'Italia

ROMA - «Di una riforma del nostro sistema di ammortizzatori sociali c'è urgente bisogno perché 1,6 milioni di esclusi sono moltissimi, perché per molti le tutele stanno per esaurirsi e perché per molti altri ancora i requisiti di accesso sono irraggiungibili». Così Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, commenta le parole del Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, sulla revisione del sistema delle tutele.

«Un sistema di ammortizzatori sociale per includere tutti i lavoratori - aggiunge il dirigente sindacale - era il senso della legge delega approvata a seguito dell'accordo del 23 luglio 2007, che voleva superare ogni forma di esclusione esistente basata su tipologia di impresa, rapporto di lavoro o settore di attività. Il governo, però, ha lasciato scadere quella delega e la riporta oggi in vita con la Legge Finanziaria, temo solo per disporre di un veicolo legislativo facilitato in cui inserire le norme del Libro Bianco che vanno in tutt'altra direzione a partire dalla differenziazione settoriale».

Fammoni, inoltre, condivide le parole di Draghi sull'importanza della conoscenza dei dati, e conclude: «Finalmente siamo venuti a sapere che le indennità concesse ai lavoratori con contratti di collaborazione che hanno perso il lavoro sono davvero pochissime, pari a circa l'1%, e che dunque le nostre stime e denunce erano fondate. Ma quante aziende stanno per finire le 52 settimane di cassa integrazione ordinaria? E quante persone sotto i 50 anni stanno per finire gli 8 mesi massimi previsti di disoccupazione ordinaria? A queste domande, che più volte abbiamo rivolto pubblicamente al governo e all'Inps, ancora non abbiamo ricevuto risposte».