Tremonti: «Nessun taglio delle pensioni finchè ci sono io»
Lo ha detto al termine dell'Ecofin: «Conti pubblici, non serve una nuova misura»
BRUXELLES - Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha garantito che fino a quando sarà lui responsabile del Tesoro non ci saranno tagli al sistema pensionistico. Al termine della riunione dell'Ecofin ha spiegato: «se la parola è tagli mai finchè ci sono io».
CONTI PUBBLICI - Commentando poi il giudizio della Commissione Ue sui conti pubblici italiani, il ministro ha frenato: «Non dobbiamo fare nuove manovre, ma dobbiamo confermare la finanziaria che c'è». «Siamo convinti - ha spiegato Tremonti - che la nostra finanziaria triennale si integra pienamente con gli obiettivi assegnati dall'Europa per il rientro del deficit in Italia. Non dobbiamo fare qualcosa di più, non possiamo fare qualcosa di più».
ITALIA «NORMALE» - «Se c'è stato un effetto di un anno e mezzo di politica è stato il rientro dell'Italia nella relativa normalità» ha quindi sottolineato il ministro. «Noi, andando al governo - ha osservato Tremonti - abbiamo trovato impegni di spesa molto lunghi (dell'esecutivo Prodi), ma tutti tutti finanziati sull'ipotesi di crescita». Ebbene, «noi abbiamo confermato tutti gli impegni di spesa pur in assenza di crescita», per un totale di 70-80 miliardi di euro.
Insieme a Tremonti ha incontrato la stampa anche il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, il quale ha spiegato che, «per il criterio iniziale, quello delle condizioni pre-crisi, e cioè il nostro livello di debito, inizieremo l'aggiustamento dal 2010 che sarà spalmato nei tre anni». Il direttore generale ha parlato di «un trattamento ottimo per l'Italia», in quanto «consente di avere un aggiustamento triennale uguale al minimo, e cioè allo 0,5% del Pil per anno».
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