29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Per il sesto mese consecutivo

La BCE mantiene tassi interesse a 1%

Segnali miglioramento dall'economia, ma difficoltà sul lavoro

FRANCOFORTE - I tassi di interesse nell'area dell'euro restano fermi all'1 per cento. Come ampiamente atteso, così ha deciso il Consiglio direttivo della Banca centrale europea, oggi riunito a Francoforte, confermando per il sesto mese consecutivo livelli di riferimento che rappresentano i minimi mai praticati dalla nascita dell'euro. Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento resta quindi all'1 per cento; il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali resta all'1,75 per cento, mentre il tasso che la stessa Bce pratica sui depositi di breve termine che detiene per conto delle banche commerciali resta allo 0,25 per cento.

Il quadro di insieme vede alcuni segnali di miglioramento dell'economia, sia a livello globale che nell'area dell'euro, in cui le ultime indagini congiunturali sull'attività delle imprese hanno mostrato miglioramenti nell'industria e nei servizi. Ma non mancano i problemi, proprio oggi Eurostat ha riferito di un nuovo calo dei consumi a settembre, mentre permangono ombre sul mercato del lavoro, dove sono attesi nuovi aumenti della disoccupazione. Inoltre negli ultimi giorni si è assistito a un ritorno di volatilità sui mercati finanziari.

Martedì scorso la Commissione europea ha aggiornato le sue previsioni, e ora per il 2009 stima una flessione del Pil dell'area euro del 4 per cento, cui seguirà un più 0,7 per cento nel 2010 e un più 1,5 per cento nel 2011. Ma allo stesso tempo l'esecutivo Ue si attende che la disoccupazione continui ad aggravarsi, al 10,7 per cento il prossimo anno e ancora oltre, al 10,9 per cento nel 2011. Diverse altre istituzioni internazionali hanno messo in guardia da un ritiro troppo prematuro delle misure anti crisi, avvertendo che potrebbe mettere a repentaglio la nascente ripresa.

L'attuale ridotto livello dei tassi di interesse dell'area euro, con cui la Bce punta a favorire la ripresa economica, è stato raggiunto dopo una serie di tagli lanciati in risposta all'aggravarsi della crisi, nell'autunno del 2008. Dall'ottobre dello scorso anno sono stati ridotti di 3,25 punti complessivi, con l'ultima variazione effettuata a maggio, una limatura da 0,25 punti.