Fammoni (CGIL): su occupazione si conferma nostro allarme
«Su ammortizzatori lavorare su emergenza e riforma organica»
ROMA - «I dati sull’occupazione purtroppo confermano l’allarme da noi lanciato molti mesi fa». Il segretario confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, commenta così le parole del governatore della Banca d’Italia. «Dopo i richiami di Draghi - osserva il dirigente sindacale - adesso occorre apportare interventi di emergenza immediati, raddoppiando le settimane di cassa integrazione ordinaria, e contemporaneamente lavorare per una riforma degli ammortizzatori sociali».
Fammoni, inoltre, ricorda come «una riforma organica degli ammortizzatori sociali era stata concordata nell’accordo del 23 luglio 2007 e prevista nella successiva legge delega. Ma l’attuale governo ha deciso di far scadere la delega, sostenendo la tesi per cui durante la crisi non si fanno riforme. Ma in realtà perché sta lavorando a provvedimenti che sono sbagliati nel merito e che divideranno ulteriormente le persone». Così come, spiega il sindacalista, «emerge dal Libro Bianco: l’obiettivo del governo è quello di basare su un unico pilastro pubblico l’indennità di disoccupazione e affidare il resto ad un ruolo sostitutivo della bilateralità».
Le differenze tra il protocollo del 23 luglio 2007 e le strategie del governo sono, per il segretario confederale della CGIL, «tante ed evidenti» a partire da un punto di fondo: «Invece di universalizzare il sistema, il governo prevede di differenziare i lavoratori per settori di attività e rendere così i meno tutelati ancora più deboli», aggiunge Fammoni. La CGIL, ricorda, «ha più volte reclamato l’apertura di un confronto. Ben venga quindi la richiesta del governatore Draghi. Anche se il fondato timore, come è usuale con questo governo, è quello di trovarsi di fronte al fatto compiuto».
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