19 aprile 2024
Aggiornato 23:30

Ammortizzatori, Fammoni (Cgil): primo risultato nostra iniziativa

«Occorrerà una lettura dei testi per un giudizio compiuto ma per quello che si riesce ad apprendere degli emendamenti»

ROMA – «Un primo, parziale ma importante, risultato della nostra iniziativa e che dimostra come il governo dovrebbe ascoltare di più le ragioni della Cgil». È quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, in merito alle norme approvate oggi dal Consiglio dei Ministri sugli ammortizzatori sociali. Provvedimenti che dimostrano, spiega il dirigente sindacale, «quanto fosse vera e necessaria la nostra richiesta di modifica della legislazione sbagliata approvata con la Legge2/09».

In ogni caso, continua, «occorrerà una lettura dei testi per un giudizio compiuto ma per quello che si riesce ad apprendere degli emendamenti, al di là della propaganda a cui siamo abituati, ci sono modifiche di semplificazione delle procedure che sono positive, alcuni parziali risultati sui collaboratori, seppur ancora largamente insufficienti, che vanno nella direzione delle proposte da noi avanzate».

Per Fammoni, «c’è però anche qualche scelta sostanziale: l’obbligo per tutti di passare obbligatoriamente i 90 giorni. Di sospensione prima di accedere agli ammortizzatori in deroga dovrebbe restare solo per i settori in cui già esistono enti bilaterali per questo scopo. Dovremmo verificare se permangono per questa parte del mondo del lavoro le scelte di esclusione che ci hanno fatto preannunciare il ricorso costituzionale. Ma per tutti gli altri - continua il segretario confederale Cgil - è possibile l’immediato accesso agli ammortizzatori in deroga non rischiando più ritardi o peggio esclusioni. Era uno dei punti fondamentali delle nostre critiche al provvedimento del governo. Non ci hanno voluto ascoltare e si è detto che la Cgil era pregiudizialmente contraria».

Sul risultato di oggi, «che arriva con un ritardo che ha portato conseguenze negative per i lavoratori», Fammoni osserva come «la realtà dei fatti dice che avevamo ragione: è un primo parziale ma importante risultato della nostra iniziativa. Anche da questo emerge la evidente conferma della necessità - conclude -, nell’affrontare una crisi così grave, di ascoltare di più le parti sociali, di ascoltare di più le ragioni di merito della Cgil».