28 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Il Codacons chiede sanzioni decuplicate e lo sciopero del biglietto

Legge sciopero: il Codacons dalla parte della Cgil

Il governo non prenda la scusa dei consumatori per ridurre i diritti Costituzionalmente garantiti

Il Codacons, che è l’unica associazione dei consumatori che in questi anni si è battuta contro gli scioperi selvaggi e che, quindi, ha ora titolo per parlare, si schiera dalla parte della Cgil e chiede al Governo di non utilizzare la scusa dei consumatori per violare la Costituzione.

Bastano, infatti, due persone perché uno sciopero sia legittimo e sussistano gli estremi dell’astensione collettiva. Per questo il Codacons dice no a referendum incostituzionali tra i lavoratori, che peraltro determinerebbero una escalation verso l’illegalità da parte dei sindacati di base, peggiorando ulteriormente le cose. Il punto vero è far rispettare una legge che in questi ultimi anni è stata sistematicamente violata: mancato rispetto delle fasce garantite, scioperi selvaggi non preannunciati, ecc.

Di seguito alcune delle proposte che il Codacons avanza da anni, inascoltato:
• decuplicare le sanzioni, oggi assolutamente ridicole, da 500.000 a 1 milione delle vecchie lire per i lavoratori e da lire 5.000.000 a lire 50.000.000 per i sindacati che non rispettano le regole. Solo sanzioni effettive possono consentire di non andare nel penale per far valere i diritti del consumatore (penale che viene poi immancabilmente archiviato come in occasione dello sciopero selvaggio dei lavorati Atm di Milano del 2003).
• Rafforzamento poteri Commissione di garanzia.
• Rafforzamento dei compiti delle associazioni dei consumatori, ad esempio dando loro un ruolo anche nelle procedure di raffreddamento e di conciliazione.
• Si allo sciopero virtuale, ma si anche ad altre forme di sciopero, come quello del biglietto (i dipendenti lavorano, ma non controllano i biglietti, consentendo all’utente di viaggiare gratis). Attualmente i lavoratori che hanno fatto lo sciopero del biglietto stanno rischiando il licenziamento. Si tratta di prevedere e regolamentare nuove forme di sciopero che danneggino azienda, ma non l’utente.