19 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Riforma del modello contrattuale

Contratti: Firmata riforma, nuovo modello senza Cgil

Epifani: «Governo ha forzato per escluderci»

ROMA - Arriva la riforma della contrattazione, ma con il 'no' della Cgil: governo, imprese e sindacati hanno infatti siglato l’intesa che detta le linee per le nuove relazioni industriali nel pubblico e nel privato, ovvero l’ ‘Accordo quadro per la riforma degli assetti contrattuali'. «Il governo ha forzato in direzione di un accordo che sapeva non avrebbe avuto il consenso della Cgil», ha commentato il segretario generale dell'organizzazione sindacale, Guglielmo Epifani, al termine del tavolo a palazzo Chigi che ha definito un testo «nella sostanza immodificabile, un prendere o lasciare».

Duro il giudizio di Epifani sull’operato del governo rispetto alla crisi: «E’ incredibile - ha detto - che un governo non riesce a dare risposte sugli ammortizzatori, non fa sostegno fiscale a consumi e imprese, non ha uno straccio di idea di politica industriale, perché non bastano gli ammortizzatori se non hai un piano su come fare per l’auto, il mezzogiorno e la chimica». Il Paese, ha affermato il segretario generale, «ha bisogno di unità ma non si può chiedere coraggio a chi lo ha sempre avuto e ha pagato».

Sulla crisi, inoltre, il leader della Cgil ha espresso «delusione perché abbiamo bisogno che il governo faccia in fretta sulle risorse e per le tutele legate ad ammortizzatori sociali, perché più passa il tempo più i precari perdono lavoro e restano senza sostegno». L'impossibilita di chiudere oggi sugli ammortizzatori sociali, secondo Epifani, dipende «non tanto dalle regioni, tanto dal fatto che se anche il governo non metta le risorse aggiuntive non si esce dal problema».

Nel merito dell’accordo quadro, il leader della Cgil ha sostenuto che «il livello nazionale di contrattazione non recupererà mai l'inflazione reale» e con il testo finora elaborato «non si allarga davvero il secondo livello». Mentre la derogabilità «diventa un principio generale, la bilateralità si allarga a compiti impropri e crea una casta», ha sottolineato. Con questo modello contrattuale, secondo Epifani, «si sta creando una bardatura burocratica un po’ strana». L’obiettivo dovrebbe essere quello di un contratto che «semplifica e snellisce» invece con questo modello si rende «più complicato l’esercizio del potere contrattuale».