29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
“No” alle sanatorie. Tutelati i produttori che sono stati alle regole

«Quote latte: sull’attribuzione dell’aumento va aperto un serio confronto»

La Cia sottolinea l’esigenza di avviare un’approfondita discussione tra ministero, Regioni e organizzazioni agricole. Bisogna evitare che il nostro Paese paghi nuove multe. Serve un Piano strategico nazionale

Sull’aumento delle quote di produzione del latte che l’Italia avrà a disposizione dalla prossima campagna non possono esserci decisioni unilaterali. Il problema va affrontato attraverso un ampio confronto tra il ministero, le Regioni e le organizzazioni agricole. Il tutto per individuare le soluzioni migliori in grado di evitare all’Italia il pagamento di nuove multe. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito alle dichiarazioni che il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia ha rilasciato oggi sull’accordo Ue sull’ «health check» della Politica agricola comune.

Per la Cia, comunque, nell’attribuzione dell’aumento vanno, ovviamente, salvaguardati i produttori che hanno rispettato le regole, che hanno fatto investimenti e che hanno subito il taglio della quota B.
Inoltre, un’eventuale regolarizzazione nel settore lattiero, secondo la Cia, dovrà essere onerosa e non una semplice sanatoria, al fine di evitare squilibri e penalizzazioni tra le aziende.

Per quanto concerne le prospettive dopo il 2015, la Cia riafferma l’importanza del superamento definitivo delle quote (contro le quali si è sempre battuta), che in questi anni hanno rappresentato un forte impedimento alla libertà d’azione delle imprese e provocato problemi non certo indifferenti.
Infine, nel contesto della gestione del periodo transitorio, la Cia evidenzia l’esigenza di porre le opportune condizioni affinché si giunga ad un prezzo del latte alla stalla realmente adeguato e remunerativo nei confronti dei produttori che oggi stanno attraversando una situazione assai critica con costi in continua lievitazione.
Per questa ragione la Cia ripropone con decisione un Piano strategico nazionale che affronti le pressanti questioni del settore e consenta ai produttori di avere nuove prospettive e reali certezze. Un Piano che coinvolga le istituzioni nazionali e territoriali e tutti i vari protagonisti della filiera lattiero-casearia in un’azione condivisa di indirizzi e di interventi realmente mirati allo sviluppo e alla competitività delle imprese.