28 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Pubblico impiego e precariato

Gentile (Cgil): «Via libera ‘ammazzaprecari’ atto gravissimo»

Approvazione alla Camera della norma che blocca dal primo luglio 2009 la stabilizzazione dei precari pubblici nella P.A.

«Con l’emendamento Brunetta ‘ammazzaprecari’, approvato ieri dalla Camera in prima lettura, si portata avanti un’iniziativa gravissima contro il lavoro e contro il futuro del paese». È il giudizio del coordinatore del dipartimento Settori pubblici della Cgil Nazionale, Michele Gentile, in merito all'approvazione alla Camera della norma che blocca dal primo luglio 2009 la stabilizzazione dei precari pubblici nella P.A.

Il sindacalista della Cgil fa sapere che «ai 60.000 ‘contrattisti’ a tempo determinato in tutti i settori della pubblica amministrazione, e in possesso dei requisiti previsti dalle leggi Finanziarie del 2007 e del 2008 per la stabilizzazione, rimarrà solo una strada: ‘pregare’ per entrare nel provvedimento con il quale il ministro Brunetta deciderà ‘bontà sua’ quali precari potranno rimanere in servizio, in attesa di fantomatici e sparuti concorsi pubblici». Peraltro, questi ultimi, «saranno negati dal blocco delle assunzioni imposto con la manovra Tremonti-Brunetta di questa estate». L’alternativa, invece, «sarà, sempre grazie ad una altra norma della manovra, allo scadere del terzo anno di precariato, il licenziamento».

«Il ministro Brunetta - precisa Gentile - ha spiegato che questa norma deriva dall’attuazione, anche nel pubblico, delle norme vigenti nel settore privato». Ma, sempre il ministro, fa sapere il sindacalista, «omette di dire che mentre nel privato, di fronte ad illegittime e non motivate assunzioni a termine, il giudice poteva disporre la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato, prima della stravolgimento del processo del lavoro contenuto nello stesso provvedimento ammazzaprecari, questo nel sistema pubblico non è possibile e così chi paga la violazione della legge sul tempo determinato non è il datore di lavoro, ma il lavoratore. Un bel risultato per chi si proclama «socialista» e difensore dei deboli».

«Ma poi dallo stesso dibattito parlamentare - continua - abbiamo appreso che il Ministro sarebbe diventato professore associato con i concorsi universitari detti ‘la grande sanatoria’ perché, tutti quelli che a vario titolo erano precari anche per 6 mesi e non certo per 3 anni come affermano le leggi ieri abrogate, sono diventati professori con un concorso riservato». Quindi, conclude Gentile, «due pesi e due misure sempre in nome dell’equità. Per questo la nostra battaglia contro l’emendamento e per il ripristino delle regole legislative vigenti non si fermerà».