Agnello (Cgil): «Molto sta cambiando in peggio»
Paola Agnello Modica, segretaria confederale Cgil, intervenendo a un seminario dello Slc Cgil su salute e sicurezza, commenta a caldo l’ennesima morte sul lavoro
«Secondo l’OMS ogni infortunio grave o mortale è statisticamente e tecnicamente prevedibile è quindi in quanto tale prevenibile. Ed è per questo che tragedie come quella avvenuta ieri sera a Monfalcone, dove un lavoratore ha perso la vita, non dovrebbero accadere». Paola Agnello Modica, segretaria confederale Cgil, intervenendo a un seminario dello Slc Cgil su salute e sicurezza, commenta a caldo l’ennesima morte sul lavoro, e sottolinea il ruolo che nella prevenzione hanno «i saperi delle lavoratrici e dei lavoratori, saperi ai quali bisogna ridare valore restituendo valore al lavoro, alla sua visibilità».
I dati generali dimostrano che l’anno scorso c’è stata una diminuzione degli incidenti mortali del 10% su base annua, e addirittura del 25% nel periodo Agosto-Dicembre. «Non è stato un caso -osserva Agnello Modica - ma è successo che proprio in quel periodo è entrata in vigore la legge 123 su salute e sicurezza, con norme immediatamente applicabili, in particolare su appalti, lavoro nero e sanzioni. «Ma ora - sottolinea preoccupata la sindacalista - il governo sta intervenendo in modo chirurgico su quella legge, senza nemmeno dichiararlo. Se si aumenta di fatto l’orario di lavoro, se, per campare, si è costretti agli straordinari, se si incentiva la precarietà si interviene sulle condizioni di salute e sicurezza. E lo stesso avviene se vengono allentate le norme di responsabilità che riguardano gli appalti».
E poi c’è il rischio che nell’attuale, pesantissima crisi finanziaria ed economica «la prima cosa su cui si taglierà sarà la sicurezza, considerata quasi un orpello». Eppure –rileva Agnello Modica- «quei 45 miliardi di euro che ci costa ogni anno la mancata prevenzione sarebbe meglio spenderli in prevenzione». Ma anche il clima culturale sta cambiando in peggio con l’attuale governo: «E’ partita una campagna tutta centrata sull’attenzione e la diligenza del lavoratore quando invece il lavoratore non ha nessun potere decisionale sull’organizzazione del lavoro». Agnello Modica conclude invitando il sindacato a pretendere il documento di valutazione dei rischi in ogni luogo di lavoro, ad aumentare le denunce e, quando è il caso, a costituirsi parte civile, come previsto dalla legge 123.
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