2 maggio 2024
Aggiornato 03:00
Costi della Politica | Riforma finanziamento Partiti

Grillo vs Casini: M5S rimborsi non li vuole, capito?

Il comico genovese: Caro «Azzurro Caltagirone» nell'emendamento dell'UdC c'è comunque un autogol. Napolitano stia attento, deve essere super partes

ROMA - «La febbre terzana che ha colpito Bersani che sproloquia di 'non vittoria' ha colpito anche Azzuro Caltagirone, in arte Casini. Premessa: il MoVimento 5 Stelle ha rifiutato in passato il rimborso elettorale di un milione e settecentomila euro per le regionali e rinuncerà ai rimborsi per le prossime politiche, che potrebbero superare i 100 milioni di euro e più con le attuali previsioni di voto. Quindi i soldi il M5S non li vuole». Lo ha precisato Beppe Grillo in un intervento sul suo blog nel quale attacca il leader Udc.

Il MoVimento 5 Stelle ha uno Statuto di soli 7 punti - «Difficile da capire per i partiti che sui soldi ci campano, ma è 'Tutto Vero', come titolò la Gazzetta dello Sport dopo la vittoria della nazionale in Germania che poi andò a Berlino. La mossa piercasinanda (copyright Travaglio) è da vero politico consumato. Riflettete - ha spiegato Grillo -: se il M5S non vuole i soldi è allora necessaria una legge ad hoc per impedirgli di prenderli! L'Udc ha presentato un emendamento che condiziona l'erogazione dei contributi all'esistenza di uno Statuto, che tutti i partiti hanno, come è ovvio e quindi è ad hoc per il M5S. La Camera ha approvato entusiasta con 342 si, 104 astenuti e 54 no. Il MoVimento 5 Stelle ha uno Statuto di soli 7 punti che non prevede neppure l'esistenza di un tesoriere, né tanto meno di finanziamenti elettorali. Si chiama 'Non Statuto', ma è uno Statuto a tutti gli effetti».
«L'emendamento udiccino conteneva anche un appello alla democrazia, lo Statuto (quello che consente di prendere i soldi) deve essere 'conformato a principi democratici nella vita interna con particolare riguardo alla scelta dei candidati, al rispetto delle minoranze, ai diritti degli iscritti'. Ma questo è un autogol, una mossa degna di Tafazzi, del QI di Casini - ha concluso -. I candidati nei partiti sono infatti 'nominati' dai segretari di partito grazie alla legge elettorale 'Porcellum', alla faccia della democrazia interna, quindi non potranno più percepire rimborsi. Giusto? Giusto! A proposito, qualcuno mi presta i soldi per la colazione?».

Napolitano stia attento, deve essere super partes - «Non hanno ancora capito come affrontare questa cosa. Non hanno capito che è una rivoluzione culturale non politica. Il leader è il movimento è il programma. La gente deve cominciare a votare dei programmi non delle persone». Così il leader del Movimento 5stelle Beppe Grillo ha commentato, in una intervista in esclusiva a EuroNews in onda questa sera alle 20.45, le reazioni del mondo politico al successo ottenuto dai suoi candidati alle amministrative.
Il comico genovese ha dedicato un nuovo affondo polemico al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «Quando dice il 'grillismo', oppure quando ha detto 'demagogia' deve stare attento perché - ha spiegato - un presidente deve stare super partes. Demagogia, noi abbiamo 250 consiglieri, adesso dentro le istituzioni e sono stati eletti dai cittadini. Non nominati come è stato lui dai partiti».
Infine, un pensiero per Silvio Berlusconi: «Sembrava che non andasse mai via. E' via da poco ma sembra preistoria, anche lui fisicamente non si trucca più, è avvizzito sembra lo zio vecchio. Berlusconi è una parola che non significa più niente».