16 ottobre 2024
Aggiornato 03:00
La corsa verso le elezioni

La campagna elettorale dell'assessore parte prima di quella di Fassino, polemica e dietrofront (obbligato)

A molti candidati ed elettori del Partito Democratico non è piaciuto che l'assessore Claudio Lubatti abbia attaccato i propri manifesti per la città prima del candidato sindaco. La segreteria provinciale è stata costretta a intervenire

TORINO - La sfida elettorale, come è noto, da una parte mette a confronto le diverse forze politiche che, unite sotto lo diversi candidati sindaci, si danno battaglia gli uni contro gli altri. Dall’altra parte però c’è una sfida interna tra «colleghi di partito» perché è a a colpi di preferenze che si viene eletti. Ed è così che l’assessore alla Viabilità e ai Trasporti, Claudio Lubatti, nominato nel 2011 senza fare la competizione elettorale, forse un po’ preso dall’ansia o forse per anticipare i tempi e avere un vantaggio nei confronti degli altri candidati della lista, da circa una settimana ha affisso una trentina di manifesti per Torino, in particolare nella zona centrale della città: un fatto di per sé normale, se non fosse che lo ha fatto prima del «suo» candidato sindaco e prima che la segreteria provinciale del Pd coordinata da Fabrizio Morri approvasse il simbolo della lista.

La polemica degli altri candidati e il dietrofront
I manifesti dell’assessore non sono per nulla passati inosservati. Diversi dai classici cartelloni politici che sono soliti tappezzare la città in periodo elettorale, quelli di Lubatti hanno infastidito e non poco gli altri candidati che per il momento non avevano fatto alcun passo in attesa che il sindaco Fassino facesse il primo. Le polemiche hanno fatto prendere una decisione alle segreteria provinciale: stop ai manifesti dell’assessore. Vada per quelli già affissi, ma nei prossimi giorni sarà dato spazio a quelli del candidato sindaco che proprio da oggi inizieranno a essere affissi.

I nuovi manifesti di Fassino: lui non c’è
Come detto da oggi scatta l’affissione per la città di circa 450 manifesti del candidato sindaco Piero Fassino. Lo studio di comunicazione Stylum di Valerio Saffirio che cura parte della campagna elettorale dell’attuale primo cittadino ha rivoluzionato il classico cartellone, anche perché in ritardo rispetto a diversi candidati (sia sindaco come Chiara Appendino, sia consiglieri come tanti Moderati). Fassino non apparirà nei manifesti, ma al suo posto ci saranno cittadini normali che ci hanno voluto mettere la faccia sposando il progetto del Pd. Ogni cartellone sarà accompagnato da un consiglio al primo cittadino. Una scelta diversa rispetto al passato, che fa il paio con i video (per ora sono due) in cui Fassino fa un giro in macchina per i quartieri cittadini. L’originalità sarà premiata?