Beltramo: Perché è ora che la Yamaha si dia una mossa
Il campionato è ancora lungo, ma prima o poi finisce. Per questo la casa di Iwata non può più sprecare altre occasioni, e ha messo in pista il nuovo telaio concepito sulla base delle indicazioni di Valentino Rossi. Secondo il Dottore dovrebbe migliorare la situazione, ma sarà davvero così?
ASSEN – Il Gran Premio d'Olanda, che si corre in questo fine settimana, ha tutto il profumo della tradizione delle due ruote: «La pista più storica di tutte, l'unica dove il Motomondiale ha corso da sempre, fin dal 1949, anno del suo esordio nel dopoguerra – racconta il nostro Paolo Beltramo – Assen è dichiarata la cattedrale, l'università della moto: direi che un po' questo l'ha perso, con le successive modifiche. È diventato un circuito più normale, perché ha i cordoli come gli altri, è chiuso come gli altri, non è a schiena di mulo, non è stretto, non ha più i fossi... Ma le cose cambiano ed è cambiata anche Assen. Quello che resta, invece, è l'ultima parte: con i curvoni veloci e quella S sul finale dove ci sono sorpassi incredibili all'ultimo giro. Un tracciato bello, che piace a tutti, dove l'asfalto è quasi sempre buono anche sul bagnato, visto che in Olanda piove spesso».
Tutti contro tutti
Ma, passando dalla storia all'attualità, quella di Assen sarà anche una gara dove verificare plasticamente i valori in campo emersi molto variabili dagli ultimi appuntamenti: «La Ducati viene da due vittorie con Andrea Dovizioso e da una buonissima prova di Jorge Lorenzo soprattutto a Barcellona, dove è stato anche davanti per cinque o sei giri – prosegue Paolone – Spera di andare meglio del solito anche la Suzuki. Honda dovrebbe funzionare e, soprattutto, dovrebbe migliorare Yamaha. Valentino Rossi vuole verificare se il telaio nuovo sia davvero così competitivo: sarebbe importante, anche se dice che la casa di Iwata non ha soltanto questo colpo in canna, ma ci sono altri settori sui quali lavorare. Il campionato è ancora lungo, ma prima o poi finisce, quindi bisogna darsi una mossa. Maverick Vinales viene dalla grossa delusione del decimo posto in Catalogna, ma anche dal successivo test che è stato positivo, anche se con il telaio vecchio. E poi c'è la solita incognita delle gomme...».
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