29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Calcio

Milan-Piatek: ecco come evitare una soluzione assurda

Il centravanti polacco è in difficoltà e le risposte da dare entro gennaio possono scongiurare un epilogo clamoroso

Krzysztof Piatek, centravanti polacco del Milan
Krzysztof Piatek, centravanti polacco del Milan Foto: ANSA

MILANO - I gol sono pochi, pochissimi, c’è poco da discutere: 3, dei quali appena uno su azione. Non è confutabile il fatto che la stagione di Krzysztof Piatek sia iniziata in sordina rispetto ai botti di un anno fa quando, fra Genoa e Milan, segnava come un dannato, imponendosi come uno dei cannonieri più prolifici d’Europa, guadagnandosi pure un ruolo importante nella nazionale polacca, alternandosi addirittura con un mostro sacro e bomber coi fiocchi come Robert Levandovski. Quest’anno, invece, le pistole del centravanti milanista sembrano essersi inceppate, tanto per creare una sintonia con la celebre esultanza del calciatore. La rete siglata con la maglia della Polonia nelle qualificazioni ai prossimi europei potrebbe averlo rinvigorito, ma la situazione resta delicata e la pressione sulle sue spalle è altrettanto forte.

Crisi

Che sia l’ormai abusata e noiosa maledizione della maglia numero 9 che dall’addio di Filippo Inzaghi ha portato solo sventure a chiunque l’abbia indossata al Milan? Può funzionare come spiegazione per un bambino, ma per chi gestisce una squadra di calcio professionistica (ovvero dirigenti ed allenatore) occorre scavare più a fondo per trovare i reali motivi di un’involuzione apparentemente inspiegabile, anche perché a Piatek non manca solamente il gol, ma anche l’attenzione, la grinta e il coraggio che nella scorsa stagione lo avevano portato alla ribalta facendo pagare al Milan il suo cartellino quasi 40 milioni di euro. L’ex genoano appare spesso assente durante le gare, si innervosisce come il peggior Higuain poiché poco e male assistito dai compagni, cerca il gol incaponendosi e si immalinconisce più del dovuto in un momento di difficoltà come quello attuale.

Soluzioni

Addirittura, in vista del calciomercato invernale del prossimo gennaio, qualcuno paventa una cessione del polacco in prestito, magari al suo vecchio Genoa, per fargli ritrovare la vena migliore e sottrarlo alle pressioni di un ambiente ormai esasperato come quello milanista che non perdona più niente a nessuno. Una soluzione, quella del prestito appunto, estrema e probabilmente controproducente perché sfiducerebbe ancor di più un attaccante che mai come in questo momento avrebbe bisogno di credito e stima da parte del club e del tecnico. A Pioli il compito di trovare un impianto di gioco e tutti i rifornimenti adatti per riavere quel goleador che appena un anno fa metteva scompiglio nelle difese della serie A; altro che prestito, è necessario che i rossoneri mettano il loro miglior attaccante nelle condizioni migliori per ritrovare tranquillità e quei gol la cui assenza sta costando al Milan i piazzamenti verso l’Europa.