Milan: l’ostacolo in più
Non bastasse la confusione di società, dirigenza ed allenatore, i rossoneri devono fare i conti con una ulteriore difficoltà ambientale
MILANO - Nonostante la vittoria ed i 3 punti incamerati, la prestazione del Milan a Verona è stata orripilante. Non esistono probabilmente termini più appropriati per definire l’abominio mostrato dalla squadra di Marco Giampaolo allo stadio Bentegodi domenica sera, al cospetto di un avversario ridotto in inferiorità numerica dopo 20 minuti, nettamente inferiore dal punto di vista tecnico, ma assai più grintoso, pericoloso e meglio messo in campo rispetto ai rossoneri che sono apparsi a tratti disarmanti nella loro assenza di idee e con una disposizione tattica modificata in corso d’opera, altro segno di una confusione generale che parte dalla società e si ramifica poi fra la dirigenza e l’allenatore che andrebbe altresì lasciato lavorare con calma.
Problemi
E, siccome al peggio non c’è mai fine, a gettare ulteriormente benzina sul fuoco ci pensano anche i tifosi, esasperati da una squadra in clamoroso ritardo sulla tabella di marcia ed ormai invisa a buona parte del popolo milanista. Scorrendo i commenti sui social network, infatti, gli epiteti più dolci riservati a Giampaolo parlano del classico panettone di Natale che l’allenatore abruzzese non arriverà a mangiare, oltre alla conclusione generale che, se il gioco dell’ex tecnico sampdoriano è questo, tanto valeva tenersi Gattuso. Questa squadra non è né amata e né stimata, e dal mazzo delle critiche ecco i commenti all’espulsione di Davide Calabria che farà saltare al terzino rossonero il derby di sabato: «Grazie a Dio», scrive qualcuno, «L’unica cosa che riesce a saltare Calabria è il derby», commenta ironico qualcun altro, «Una delle poche note liete della serata», conclude un altro tifoso.
Prospettive
Lentamente il Milan sta rimanendo solo, perché se è vero che contro il Brescia San Siro era quasi pieno e che anche a Verona c’erano oltre duemila sostenitori del Diavolo, è palese l’irritazione e la poca fiducia e stima nei confronti di un gruppo che ai più sembra assai più scarso di quanto non si dica e professi in giro. A parte poche eccezioni (Donnarumma e Romagnoli su tutti), infatti, i tifosi non perdonano nulla alla squadra e al tecnico, i loro commenti sono rabbiosi o sarcastici, in ogni caso rassegnati; anche gli inguaribili ottimisti, quelli del «diamo fiducia,» si stanno riducendo sempre più, lasciando spazio ad un dilagante pessimismo, il peggior viatico in vista del derby. Del resto, l’intero Milan non fa nulla per invertire pensieri e riflessioni di un pubblico ormai stanco e depresso, non più in grado di difendere i propri beniamini ma diventandone anzi l’accusatore più spietato. Problemi in più per un club chiuso all’angolo più da sé stesso che dagli avversari.