Vettel un anno dopo la ruotata: «Ho imparato la lezione»
La sua reazione contro Hamilton nell'ultima edizione della gara di Baku gli costò un bel pezzo di Mondiale. Stavolta Seb promette di mantenere la calma

BAKU – Un anno dopo, Sebastian Vettel torna sul luogo del delitto. E giura di aver capito la lezione. Il circuito cittadino di Baku, che questo weekend ospiterà il Gran Premio dell'Azerbaigian, porta infatti alla mente del ferrarista soprattutto un (brutto) ricordo: la famigerata ruotata al suo rivale Lewis Hamilton sotto safety car. Che gli costò una meritata penalizzazione, una probabile vittoria e che fu anche una delle prime battute d'arresto nella corsa al Mondiale poi fallita. «Dopo quella gara provai la sensazione peggiore – ricorda oggi ai microfoni del quotidiano tedesco Welt – E dovetti lottarci contro. Nella vita funziona così: le cose che rovini tu, con le tue mani, sono quelle che ti fanno più male». Sbagliando, però, il campione tedesco sembra aver imparato davvero. Pensiamo a come ha affrontato, due settimane fa in Cina, l'entrataccia di Max Verstappen che lo ha mandato in testacoda: stavolta senza perdere la calma, anzi concentrandosi sulla sua successiva rimonta: «Sono rimasto tranquillo in macchina, perché in qualche modo dovevo cercare di portare la macchina al traguardo e salvare almeno qualche punto», ha ammesso Seb.
L'importante è finire
Il rivale giurato di Vettel, anche quest'anno, non è però il baby olandese della Red Bull, bensì l'iridato in carica Hamilton. Che, approfittando dei guai altrui, nell'ultima gara è riuscito a ridurre a soli nove punti il suo distacco dall'alfiere della Ferrari, attuale leader della classifica generale. A favore del teutonico, però, ci sono due vittorie e due pole position nelle prime tre tappe dell'anno, contro un inizio di stagione decisamente inferiore alle aspettative per Lewis. Ma Sebastian giura che la sua tattica continuerò a rimanere la stessa: «Non abbiamo disputato ancora molte gare, ma penso che siano andate come al solito: lui sta facendo un ottimo lavoro – dichiara – Ovviamente l'Australia doveva essere il suo weekend, ma le cose sono andate un po' diversamente; il Bahrein è stato il nostro; la Cina... non sono sicuro di chi sia stato. Non penso ad un avversario più vicino degli altri: penso che lui stia lavorando bene, altrimenti non avrebbe vinto tanto come negli ultimi anni. Spero di essere lo sfidante numero uno di chiunque, ma la stagione è ancora lunga: al momento si è messa bene, ma non significa niente. Quello che conta sono le ultime tre gare, non le prime tre».
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