24 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Calcio | Nazionale

Maldini: «Non solo i cinesi, le colpe del Milan sono altrove...»

La piccola anticipazione dell’intervista che andrà in onda domani su Radio 24 chiarisce il punto di vista di Maldini sulla crisi infinita del Milan.

Paolo Maldini, bandiera del Milan
Paolo Maldini, bandiera del Milan Foto: ANSA

MILANO - È tornato a parlare il capitano, Paolo Maldini, colui che per molti avrebbe dovuto rappresentare la base storica da cui ripartire per costruire un nuovo Milan dalle fondamenta. Come è andata a finire lo sappiamo tutti, l’offerta presentata su un piatto - evidentemente non d’argento - da Marco Fassone è stata rispedita al mittente dal popolare Paolino, l’ex numero 3 rossonero non è entrato a far parte della dirigenza di Casa Milan e oggi si può permettere il lusso di continuare a parlarne da fuori, da spettatore non neutrale e sicuramente non disinteressato.

Premesse non promettenti
Ospite della trasmissione "Mangia come parli», che andrà in onda domani su Radio 24, Maldini ha espresso tutte le proprie perplessità sul nuovo corso rossonero, rappresentate da una piccola anticipazione di tutto il discorso del capitano ascoltabile integralmente sabato: «Quando il Milan tornerà grande? Non lo so, le premesse di questo nuovo progetto non mi sembrano promettenti e quindi purtroppo bisogna aspettare. Questa cosa è partita già col Milan di Berlusconi, non è un problema solo della nuova dirigenza, il problema è che più si aspetta più la vetta è lontana e più anni ci metti a raggiungerla. Poi la cultura che avevi la perdi e gli investimenti che devi fare ogni anno si raddoppiano. Secondo me cinque anni fa, sei anni fa il Milan era lì tra le prime cinque in Europa, piano piano vai giù e gli investimenti che avresti dovuto fare allora, adesso sono decuplicati».

E pensare che tutti i suoi ex compagni non perdono occasione per invocare un suo ritorno nel club che l’ha lanciato e che Maldini ha portato ai più grandi e meritati trionfi in tutto il mondo. Con queste premesse, l’ipotesi di un nuovo matrimonio tra le parti sembra del tutto impensabile.