19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
MotoGP | Gran Premio di Aragona

Valentino Rossi completa il miracolo: «Ho spinto fino alla fine»

Non solo il Dottore riesce ad arrivare in fondo ai ventitré giri di gara, ma raggiunge addirittura il quinto posto, dopo aver tenuto il podio e il passo dei primi nelle fasi iniziali: «Negli ultimi passaggi ero cotto, avevo un po' di dolore, ma sono molto contento. Una settimana fa avrei dovuto guardarla da casa...»

ALCANIZ – Solo il calo della gomma posteriore e l'inevitabile dolore alla gamba destra, rotta e ferrata, sul finale di quei ventitré massacranti giri del Gran Premio di Aragona, hanno frenato Valentino Rossi, costringendolo a mollare quel podio che aveva saldamente in mano nelle fasi iniziali. Ma il Dottore ha comunque completato il suo miracolo: non solo è riuscito a correre un intero Gran Premio a soli ventitré giorni dalla frattura scomposta alla tibia e al perone, ma è addirittura arrivato in quinta posizione, avendo tenuto il ritmo dei primi per tutta la corsa.

Valentino Rossi, sei più contento per la tua prestazione o deluso per quel podio che era a un passo?
Naturalmente è molta di più la soddisfazione per esserci stato e comunque di aver guidato bene, di essere partito in prima fila e di aver fatto una gara al massimo dall’inizio a quasi alla fine. Sono molto contento perché una settimana fa erano molte di più le possibilità di guardarla a casa, anche se in compagnia del gatto Rossano (ride, ndr) non è che mi diverto tanto. Invece è stata bella, sono stato veloce, bene all’inizio, poi soffriamo troppo il calo della gomma posteriore, infatti anche Vinales alla fine è arrivato con me. È un problema che stiamo cercando di risolvere, stiamo cercando di lavorare, però al momento le altre moto, soprattutto la Honda e la Ducati, riescono a calare meno nella seconda parte di gara.

Cosa hai provato nel finale di gara?
Abbiamo fatto un grande lavoro a casa, perché subito dopo l’infortunio abbiamo cercato di fare il massimo per la gamba e quindi ricominciare ad appoggiarla, con i miei dottori e con i miei uomini, però abbiamo cercato di mantenere allenato anche il resto del corpo, perché comunque sapevo che ventitré giri sono molto difficili, anche se sei in forma. Non ero al 100%, negli ultimi giri ero abbastanza cotto e facevo più fatica nei cambi di direzione, avevo un po’ di dolore e la mia posizione sulla moto non era al massimo, però sono riuscito a spingere fino alla fine e quindi sono molto contento.

Alla fine al traguardo ci sei arrivato, eccome.
Era importante essere qui perché l’altra volta, nel 2010, avevo saltato tre-quattro gare e ci avevo messo un po’ di tempo a riprendere gli automatismi dalla partenza dei primi giri del feeling con le gomme, invece avendo saltato solo una gara qui mi sono trovato bene dall’inizio e adesso il lavoro continuerà forte perché abbiamo due settimane a casa e voglio cercare di arrivare a Motegi, se non al 100%, abbastanza in forma.