19 marzo 2024
Aggiornato 06:30
MotoGP | Gran Premio di San Marino

Valentino Rossi non c'è, l'Italia sì: Petrucci comanda la carica Ducati

I nostri piloti in testa a tutte le classi: in quella regina è Danilo a far sognare i tifosi locali. In sella ad una Rossa che qui a Misano ha cancellato le difficoltà degli ultimi anni, e ora sembra capace di giocarsela ad armi pari con la Yamaha e soprattutto con la Honda. E Dovizioso se la ride...

Danilo Petrucci in azione con la sua Ducati Pramac nelle prove libere a Misano
Danilo Petrucci in azione con la sua Ducati Pramac nelle prove libere a Misano Foto: Agenzia Bonora/Diario Motori

MISANO ADRIATICO – Non hanno avuto neanche il tempo di sentire la mancanza di Valentino Rossi, i tifosi italiani. Nonostante l'assenza forzata del più amato, il venerdì di Misano è stato comunque un tripudio tricolore: con Fabio Di Giannantonio in Moto3, Mattia Pasini e Franco Morbidelli in Moto2, e soprattutto in MotoGP. Dove la tinta che ha prevalso, però, è stata una sola: il rosso Ducati. Alla faccia di chi sosteneva (ultimi risultati alla mano) che la pista di casa non si adattasse bene alla moto di Borgo Panigale, la Desmosedici ha dato l'ennesima dimostrazione di potersela ormai giocare con i diretti concorrenti più o meno su ogni terreno: le quattro GP17 in pista sono infatti tutte entrate nelle prime otto posizioni.

Petrux veloce e stupito
In testa, però, non c'è quella con la livrea ufficiale, bensì quella satellite del team Pramac, guidata da Danilo Petrucci. Anche se solo per cinque millesimi, a fare felice la torcida nostrana, oggi, è stato lui. «Sono io il primo ad esserne contento. E sorpreso – ammette il pilota di Terni – Sono andato forte anche se la moto non è perfetta: con la nuova carena con le ali è stabile, ma più pesante nei cambi di direzione e quindi nervosa in curva. Ma qui sapevo di poter essere competitivo, quindi ho cominciato a spingere da subito. L'unico problema è che stanotte ho preso un po' di raffreddore e febbre, quindi ho dormito poche ore e non sono al 100%. Ma se è così, la prendo tutti i mercoledì...». Il suo sogno, comprensibilmente, resta la pole position: «Mi piacerebbe farla qui in casa, dopo che quest'anno mi è sfuggita un po' di volte. E poi mi riprenderei il secondo posto che mi tolsero al Mugello... Ma penso che Marquez, Vinales e anche Dovi possano andare più forte di così: siamo tutti lì e prevarrà chi riuscirà ad azzeccare il giro perfetto».

Dovizioso senza ali
Il leader del Mondiale, infatti, oggi si è fermato al terzo posto, ma ad appena 63 millesimi. «Come immaginavo abbiamo trovato condizioni più fresche che nel test di luglio, e un asfalto meno gommato per via della pioggia di ieri, quindi non avevo la sensazione ottimale in moto, ci sono vari aspetti che posso migliorare – spiega Desmodovi – Ma comunque siamo partiti abbastanza bene, abbiamo una velocità in linea con i migliori. Ma non basterà: domani si andrà più forte, perché la Honda ha lavorato per la gara, quindi non ha mostrato il suo potenziale sul giro secco. A Misano partire nelle prime due file non è mai facile, ma è il nostro obiettivo». Tra tutti i ducatisti, il forlivese è l'unico a non aver utilizzato la nuova carena con le ali: «Forse perché sono il migliore con la vecchia. Ma ora studierò i dati degli altri e domani mattina deciderò. A questo serve avere tanti piloti che vanno forte...».

Il coach batte il suo pilota
Tra di loro va inserito di diritto anche il collaudatore Michele Pirro, che ci ha messo un attimo a scrollarsi di dosso la ruggine dei test e si è subito infilato tra i migliori, chiudendo settimo a tre decimi dalla vetta. «Non mi stupisco più di essere lì in mezzo – sorride – Semmai penso a lavorare, per dare indicazioni a Dovi che si sta giocando il Mondiale. Essere veloce come loro mi conferma che non ho disimparato ad andare forte, quindi posso essere un riferimento anche nelle prove. Oggi siamo stati tutti molto vicini, ma abbiamo delle idee per crescere domani...». L'unico insoddisfatto è Jorge Lorenzo, il peggiore dei ducatisti con l'ottavo crono: «Non è stata una grande giornata – confessa Por Fuera – Tutti hanno girato peggio che nei test, ma specialmente io, che ho sentito la mancanza di aderenza: era difficile fermare la moto in frenata, entrare forte in curva. Ma domani, se non pioverà, le condizioni dell'asfalto saranno migliori e dovremo adattare la moto». Oggi, invece, non ce n'era neanche per lui: Misano è stata tutta degli italiani.