19 marzo 2025
Aggiornato 04:00
MotoGP | Compagni di squadra

Rossi e Vinales alla guerra dei telai per la supremazia in Yamaha

Valentino, con il nuovo chassis costruito sulle sue indicazioni, si è trovato talmente bene che ci ha vinto ad Assen. Maverick, al contrario, l'ha accolto freddamente, tanto che potrebbe essere stata proprio quella la causa della sua caduta. Quale prevarrà tra le loro direzioni di sviluppo tecnico?

CHEMNITZ – In gioco non c'è un semplice telaio, bensì lo scettro di leader della squadra. Qualcosa è cambiato nel rapporto tra Maverick Vinales e la Yamaha, e non solo perché l'ex leader del Mondiale ha inanellato una prestazione deludente nel suo GP di casa a Barcellona e una caduta ad Assen. In mezzo a queste due gare, infatti, è arrivata la svolta tecnica nel team: gli ingegneri giapponesi hanno finalmente deciso di dare retta al suo compagno Valentino Rossi, che fin dal novembre scorso lamentava il sottosterzo della moto 2017, e lo hanno accontentato mettendogli a disposizione un nuovo telaio costruito proprio sulla base delle sue indicazioni. Un telaio che nel primo test era stato accolto freddamente da Vinales: «È migliore, ma non nel modo che mi aspettavo», aveva dichiarato enigmaticamente. E questa freddezza si è rapidamente trasformata in un'aperta ostilità: «La nuova moto che abbiamo portato ad Assen ha molto potenziale – ha ammesso ieri Top Gun alla vigilia del Gran Premio di Germania – ma forse non è la migliore per lo stile di guida molto aggressivo a cui sono abituato. Il telaio che ho usato nella prima parte della stagione mi dava più fiducia, in particolare nei cambi di direzione, era molto stabile e mi permetteva di aprire subito il gas. Per questo mi ci trovavo più a mio agio. Tuttavia, la nuova moto ha molte aree su cui possiamo migliorare: dobbiamo prendere la decisione giusta».

Schermaglie interne
Non è che proprio questo chassis è la causa per cui Maverick è finito per terra domenica scorsa, buttando all'aria la testa del Mondiale? Il diretto interessato non risponde esplicitamente, ma lo lascia intendere: «Lo abbiamo analizzato, ma sembra che io abbia cambiato direzione troppo velocemente, con troppa potenza – si limita a riconoscere lo spagnolo – Ero aggressivo perché volevo recuperare rapidamente il distacco, perché i giri stavano passando velocemente. Ho aperto troppo il gas, ho impennato e poi ho subito cambiato direzione e la moto non aveva l'equilibrio giusto. Onestamente non mi è mai successo di cadere in una chicane, specialmente in uscita». Dall'altro lato del box, però, c'è un Rossi che con il nuovo telaio ha vinto ad Assen, ristabilendo in un certo senso anche la sua autorità nella direzione dello sviluppo tecnico: «Maverick non ha esperienza di Yamaha – il Dottore ha punto il suo giovane compagno – e ha scelto il telaio 2017 perché pensava che la nostra moto fosse così. Ma per me, conoscendo meglio l'evoluzione della moto, penso che con quella versione avessimo perso qualcosa». Anche al Sachsenring, come ad Assen, entrambi avranno a disposizione un telaio vecchio e uno nuovo (con il rischio, fra l'altro, di doverlo cambiare a metà gara in caso di pioggia). Stare davanti al proprio vicino di box, e dunque riconfermare la correttezza delle proprie indicazioni, questo weekend potrebbe dunque valere molto di più di una semplice manciata di punti in campionato. In ballo c'è l'inerzia positiva in una stagione più combattuta che mai, che nell'ultima settimana sembra avere preso la strada di Vale, ma anche il ruolo di numero uno, tra due piloti che ad essere numeri due non sono mai stati abituati.